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Magico Hypergon
Recensione dell'opera: Domenico Prola, Giorgio Jano, Enrico Peyrot, Architetture Barocche / Baroque Architecture in Piemonte. 120 Spazi Sacri / 120 Sacred Spaces, Firenze, Fratelli Alinari, 1988 (introduzione di André Corboz). Di questo volume, che raccoglie un campione dell’ampio censimento delle chiese barocche piemontesi compiuto da Prola, Castelnuovo apprezza la scelta di privilegiare edifici meno conosciuti, in aree periferiche e talvolta a rischio di degrado, così come l’apparato iconografico di Jano, realizzato con l’obiettivo supergrandangolare Hypergon. L’articolo richiama un classico del tema, il Theatrum Novum Pedemontii. Ideen, Entwürfe und Bauten von Guarini, Juvarra, Vittone wie anderen bedeutenden Architekten des Piemontesischen Hochbarocks di Albert Erich Brinckmann, edito da Leonard Schwann nel 1931.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
La giovinezza del Corsaro Nero
Profilo di Roberto Longhi, scritto in occasione della riedizione della Breve ma veridica storia della pittura italiana, con introduzione di Cesare Garboli, Firenze, Sansoni (Universale Sansoni), 1988 (I ed. Sansoni, 1980).
Castelnuovo ripercorre gli esordi del proprio maestro (1890-1970), focalizzandosi sugli anni dell’insegnamento presso i licei romani “Torquato Tasso” e “Ennio Quirino Visconti”, quando aveva redatto questa dispensa (1914). La sintesi che offre, dal Tardoantico all’arte francese del primo Novecento, è un testo programmatico: senza biografie o introduzioni al contesto storico, tratta la pittura come un sistema autonomo secondo una tradizione che guarda a Wölfflin, Riegl, Hildebrand, Berenson e Croce, ma con una convinzione idealistica profondamente ancorata alla fisicità dell’opera d’arte. Ne esce un ritratto del giovane Longhi come “Corsaro Nero” della critica d’arte, già consapevole della propria visione della disciplina, radicale e destinato a divenire una delle figure centrali della cultura italiana del secondo Novecento.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla
Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
L'ottica di Päct
Profilo di Otto Pächt (1902-1988) in occasione della pubblicazione della raccolta di saggi La miniatura medievale. Una introduzione, Torino, Bollati Boringhieri (Nuova cultura, 4), 1987 (traduzione di Flavio Cuniberto e Christa Pardatscher; I ed. Buchmalerei des Mittelalters. Eine Einfuhrung, Monaco, Prestel, 1984); il contributo accompagna la recensione dell’opera di Giovanni Previtali: La storia in miniatura.
In Pächt Castelnuovo non riconosce solamente uno specialista della miniatura, tema di questa raccolta, ma un punto di riferimento tra gli storici dell’arte del secondo Novecento. Forte della sua posizione di consulente editoriale, già alla fine degli anni Sessanta aveva suggerito a Einaudi di tradurre una prima raccolta di saggi di Pächt (del progetto rimane traccia nel fondo della casa editrice, presso l’Archivio di Stato di Torino; solo nel 2011 Einaudi pubblicherà La scoperta della natura. I primi studi italiani, a c. di Fabrizio Crivello con prefazione di Castelnuovo).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Su L’arte e il suo pubblico di Hans Belting
Recensione dell'opera: Hans Belting, L'arte e il suo pubblico. Funzione e forme delle antiche immagini della passione, Bologna, Nuova Alfa (Rapporti, 56), 1986 (introduzione di Giorgio Cusatelli, traduzione di Donatella Mazza; I ed. Das Bild und sein Publikum im Mittelalter. Form und Funktion früher Bildtafeln der Passion, Berlino, Mann, 1981). Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Su Vermeer di Gilles Aillaud, Albert Blankert, John Michael Montias
Recensione dell'opera: Gilles Aillaud, Albert Blankert, John Michael Montias, Vermeer, Milano, Mondadori (Pagine d'arte), 1986 (traduzione di Serena Marchi; I. ed. Hazan, 1986). Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Colmare qualche lacuna
Profilo di Rudolph Wittkower (1901-1971) in occasione dell’edizione italiana delle sue lezioni sulla scultura, tenute a Cambridge nel 1970-1971: La scultura raccontata da Rudolf Wittkower. Dall'antichità al Novecento, Torino, Einaudi, 1985 (traduzione di Renato Pedio; I ed. Sculpture. Processes and principles, Londra, A. Lane, 1977). Il contributo accompagna la recensione dell'opera di Massimo Ferretti: Seguendo gli scultori.
Una copia dell’opera (I edizione; edizione italiana) è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Le meraviglie del tiranno
Recensione della mostra: Ezzelini. Signori della Marca nel cuore dell'Impero di Federico II (Bassano del Grappa, Palazzo Bonaguro, 16 settembre 2001-6 gennaio 2002), a c. di Carlo Bertelli e Giovanni Marcadella, catalogo edito da Skira. Castelnuovo introduce le vicende del casato degli Ezzelini e presenta il più celebre dei suo esponenti, Ezzelino III Da Romano, soffermandosi sul suo legame con Federico II di Svevia e sull’ambiente culturale e sulle committenze della famiglia, che questa esposizione per la prima volta indaga.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Piccolo tour tra le botteghe di Carinzia
Recensione della mostra: Schauplatz Mittelalter Friesach (Friesach, Fürstenhof, 28 aprile-28 ottobre 2001). Castelnuovo torna sulle Landesausstellung, le esposizioni nazionali promosse dai Länder della Germania e dell'Austria, su cui si era già soffermato l’anno precedente, in occasione dell’inaugurazione di 1500 circa. Landesausstellung 2000 Mostra storica (20 agosto 2000). L’edizione del 2001 tenuta a Friesach, capoluogo della regione della Carinzia e antico polo commerciale del principato degli arcivescovi di Salisburgo, è dedicata alla città nel medioevo e indaga da differenti punti di vista, attraverso documenti, manufatti e opere d’arte, la vita quotidiana negli insediamenti urbani tra XI e XV secolo.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Nello scrigno di Re Luigi
Recensione mostra: Le trésor de la Sainte Chapelle (Parigi, Museo del Louvre, 31 maggio 2001-27 agosto 2001) catalogo edito dalla Réunion des Musées nationaux. Castelnuovo ripercorre le vicende della Sainte Chapelle di Parigi, eretta da Luigi IX per conservare il tesoro di reliquie acquistate da Costantinopoli, dalla fondazione sino alla dispersione delle opere durante la Rivoluzione, soffermandosi su alcuni dei capolavori di arte suntuaria e miniatura commissionati dalla famiglia reale. L’articolo richiama alcune mostre affini a quella in corso:- Le trésor de Saint-Denis (Parigi, Musée du Louvre, 12 marzo-17 giugno 1991), catalogo edito dalla Reunion des musees nationaux;
- The Treasury of Basel Cathedral (New York, Metropolitan Museum of Art, 28 febbraio-27 maggio 2001; Basilea, Historisches Museum Basel, 13 luglio-31 ottobre 2001), catalogo edito dal museo e dalla Yale University press.
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Torino, riapre Palazzo Madama
Recensione della mostra: Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte (Torino, Museo Civico d’Arte Antica, 2 giugno-4 novembre 2001), a c. di Enrica Pagella, catalogo edito dalla Città di Torino.
Castelnuovo presenta gli eventi promossi per la parziale riapertura al pubblico del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, dopo la chiusura della sede di Palazzo Madama nel 1988: l’intervento di restauro dell’atrio e dello scalone di Filippo Juvarra, lo scavo archeologico della corte medievale e, soprattutto, la mostra della scultura in Piemonte tra il Duecento e il Quattrocento, con opere del museo e del territorio. L’articolo si concentra sulle sculture lignee in rassegna, facendo emergere i principali centri del Piemonte, spesso punto di incontro di influenze e artisti di diverse origini, ed i committenti più rilevanti. Non manca di ricordare il giudizio di Luigi Lanzi sul Piemonte, descritto come terra di confine colpita da guerre e pertanto priva di una scuola pittorica antica, (tratto dalla prima edizione della Storia pittorica della Italia, tomo secondo, parte seconda, p. 348), ricordando alcune mostre affini a quella in corso:- Gotico e Rinascimento in Piemonte. 2° Mostra d’arte a Palazzo Carignano (Torino, Palazzo Carignano, 1939), a c. da Vittorio Viale, catalogo edito dalla Città di Torino;
- Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale (Torino, Palazzo Madama, aprile-giugno 1979), a c. di Enrico Castelnuovo e Giovanni Romano;
- Il tesoro della città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama (Stupinigi, Palazzina di Caccia, 31 marzo-8 settembre 1996), a c. di Silvana Pettenati e Giovanni Romano, catalogo edito da Allemandi.
Una copia del catalogo e degli altri in evidenza sono presenti nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”.