Francesco Ruffini (1863-1934) nel 150° della nascita
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(11-24 dicembre 2013)
Per più di un trentennio professore nella Facoltà di Giurisprudenza torinese, è stato un "maestro" di libertà di più generazioni di studenti ed intellettuali, fra i quali Jemolo, Galante Garrone, Bobbio, Alessandro Passerin d'Entrèves, Gobetti, che lo hanno come tale ricordato nei loro scritti, così come i colleghi Solari ed Einaudi. Noto antifascista, col figlio Edoardo è stato fra i pochi professori universitari a rifiutare il giuramento richiesto dal fascismo nel 1931 e nel 1926 ha pubblicato con le edizioni di Piero Gobetti il libro sui "diritti di libertà", ristampato in seguito per iniziativa di Calamandrei e l'anno scorso dal "Centro Gobetti".
È stato preside della Facoltà di Giurisprudenza, rettore dell'Università di Torino, senatore del regno, ministro della pubblica istruzione, consigliere comunale torinese per un ventennio.
Della sua opera scientifica restano più di 200 titoli, tra cui quelli sulla storia della libertà religiosa, sulla libertà religiosa come diritto soggettivo, sulla personalità particolarmente apprezzata di Cavour e su altri personaggi del Risorgimento, oltre che studi su Dante e su Manzoni, ad attestare la poliedricità dei suoi interessi.
Per conto della Società delle Nazioni ha preparato un progetto di tutela del diritto d'autore da far sottoscrivere ai diversi Stati a livello internazionale nel quadro del suo impegno per la difesa dei diritti di libertà dell'individuo in ogni manifestazione della sua espressività.
L'Archivio storico dell'Università ha preso parte alle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Francesco Ruffini (1863-1934) con una mostra documentaria, a cura dell'Archivio e della Biblioteca "Federico Patetta".
Attraverso documenti di natura istituzionale, la mostra ha ripercorso le tappe della carriera di Francesco Ruffini come studente, libero docente, professore, preside e rettore, soffermandosi anche sul suo impegno antifascista.
È stata presentata, inoltre, al pubblico una selezione di scritti di Ruffini e di volumi appartenuti alla sua biblioteca privata, donati alla Biblioteca "Federico Patetta" dell'Università degli Studi di Torino per volontà del figlio Edoardo Ruffini (1983).