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Titolo: Argomenti delle lezioni e delle tesi di laurea

Descrizione: I programmi dei corsi e le centinaia di tesi di laurea di cui Francesco Bartolomeis fu relatore nei trentadue anni di insegnamento (1956-1988) ben documentano la vastità dei suoi interessi e il tratto fortemente innovativo del suo magistero, in riferimento non solo ai contenuti, ma anche ai metodi che promosse.

Fin dai primi anni furono al centro della trattazione l’educazione nuova e la scuola attiva, con chiarificazione teorica e in prospettiva storica: tra i punti trattati quello dei valori e dei limiti dell'insegnamento collettivo, dei metodi attivi e dell’individualizzazione. [1]

Costante l’attenzione alla didattica delle scienze [7], alle strategie per l’integrazione degli studenti diversamente abili, all’educazione sessuale nelle scuole, già alla fine degli anni Cinquanta. [4,6]

Di grande interesse anche il nodo tra pensiero pedagogico e politica scolastica della Chiesa cattolica in rapporto all'esigenza di un rinnovamento culturale e sociale e alle condizioni per una coesistenza ideologica nella educazione. [2]

Nel contesto della mobilitazione studentesca dell’anno accademico 1967-68, nelle poche lezioni svolte è significativamente presente il tema delle condizioni per una collaborazione culturale tra insegnanti e studenti. [3]

Nell’ambito dei ragionamenti sulla riforma degli istituti di istruzione secondaria e la nascita della nuova scuola media, grande tema è quello della formazione professionale. A partire dall’analisi della situazione attuale e dalla mancanza di una pedagogia della professione, De Bartolomeis si interroga sulla congruenza tra piani di studio e sbocchi professionali, sul profilo professionale di base vs i profili differenziati e sulla formazione degli insegnanti dei corsi delle 150 ore [9], sul problema dell’aggiornamento didattico.
Questione centrale dagli anni Settanta è quella della sperimentazione di un nuovo modello formativo incentrato sulla struttura a laboratorio, in rapporto alla psicologia della creatività, e sul lavoro di gruppo come metodo. Si va via via organizzando nella sede di via Maria Vittoria 10 un "Centro di attività" finalizzato alla formazione degli insegnanti, che prevede diverse classi: attività espressive (pittura, disegno, drammatizzazione, cinema), tecnologiche, di sperimentazione scientifica, di produzione di documentazione (film, diapositive commentate). Si discute dei problemi organizzativi del Centro e dei prodotti, col contributo anche di esperti esterni, per un esame comparativo tra i prodotti degli allievi e alcune tendenze dell'arte contemporanea. Tra i nodi affrontati figurano il rapporto tra esperienza diretta e teoria e la questione se le attività espressive abbiano un valore terapeutico. [4,10]

Trova spazio anche la pedagogia dell'industria, con attenzione alla promozione nel lavoro e nella professione, al rapporto tra intelligenza e manualità, agli studenti lavoratori.

Assai significativa l’attenzione al tema dell’educazione permanente e continua, come anche a quello del rapporto tra scuola e territorio, che si presenta sotto diversi aspetti: il controllo della comunità sulle istituzioni scolastiche; la committenza sociale all'Università; la questione educativa in rapporto alle riforme sociali; il servizio educativo e gli enti locali; la professionalità sociale degli insegnanti e la formazione pedagogica degli operatori sociali; lo spazio educativo a scuola e fuori [8]; il passaggio da una concezione scuolacentrica a una concezione di struttura culturale policentrica.

Il tema di un sistema formativo allargato porta con sé quello dell’utilizzazione didattica dei beni culturali, in rapporto col territorio. La scuola deve uscire dal suo isolamento, dalla pretesa di autosufficienza. Archivi, biblioteche, musei, coi rispettivi esperti, entrino in dialogo con gli insegnanti. L’istituzionalizzazione dell’attività didattica nei musei in Italia è sancita da una circolare del Ministero della Pubblica istruzione del 1970. [5,11]

Per fare solo un cenno all’insegnamento di Psicopedagogia, si segnala l’attenzione alla funzione della psicologia nella preparazione dell’educatore, nonché al ruolo dello psicologo scolastico e ai suoi rapporti con l'educatore. È messa a tema anche la questione della personalità dell'insegnante e della proiezione dei suoi disturbi nel processo educativo.

Fonte: Registri delle lezioni della Facoltà di Magistero, link all'inventario on line

Editore: Digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino, 2024

Data: 1956-1988

Gestione dei diritti: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Formato: image/jpeg

Tipo: Documenti manoscritti, dattiloscritti e a stampa

Copertura: Università di Torino

Citazione: “Argomenti delle lezioni e delle tesi di laurea,” L'Archivio in mostra, ultimo accesso il 19 settembre 2024, https://asut.unito.it/mostre/items/show/619.