Boccaccio in Francia con i mercanti (dettagli)
Titolo: Boccaccio in Francia con i mercanti
Descrizione:
Recensione dell’opera: Boccaccio visualizzato. Narrare per parole e per immagini fra Medioevo e Rinascimento, a c. di Vittore Branca, Torino, Einaudi, 1999, 3 voll. Castelnuovo si focalizza sul terzo volume, Opere d'arte d'origine francese, fiamminga, inglese, spagnola, tedesca, presentando il fenomeno della traduzione e della diffusione dei testi storico-enciclopedici di Boccaccio in Francia dalla fine del Trecento al Quattrocento. A partire dall’illustrazione dei manoscritti, a cui non solo lavorano i più celebri artisti ma anche eccellenti pittori oggi anonimi, e dal ruolo dei committenti, in particolare i mercanti, il discorso giunge a illustrare le ragioni socio-culturali che alimentarono questo interesse.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”.
Autore: Enrico Castelnuovo
Fonte: Il Sole 24 Ore, 2000, n. 198, p. 38
Editore: Il Sole 24 Ore; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2025)
Data: 2000-07-23
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Relazione:
Formato: application/pdf
Identificatore: Sole_66
Testo:
«Il Sole 24 Ore» – Domenica 23 luglio 2000, n. 198, p. 38
MINIATURE
L’ultimo volume dedicato alle raffigurazioni ispirate allo scrittore nei manoscritti transalpini
Boccaccio in Francia con i mercanti
di Enrico Castelnuovo
Si è già parlato sul Sole-24 Ore del Boccaccio Visualizzato, e lo ha fatto nel numero del 21 novembre dello scorso anno lo stesso Vittore Branca anima della cospicua impresa scientifica ed editoriale culminata nella pubblicazione presso Einaudi dei tre preziosi tomi. L’opera riunisce l’insieme delle testimonianze figurative che dagli scritti di Boccaccio vennero ispirate attraverso i secoli: illustrazioni di manoscritti, tavole, tele, pitture murali venendo così a comporre una storia della fortuna visiva, una lettura per figure, del Boccaccio che si rivela di eccezionale ricchezza e, attraverso di questa, una riflessione sul suo pensiero visivo, sulle sue capacità straordinarie di suscitare immagini, di creare nuove e fortunate iconografie, non solo in Italia, ma nell’Europa intera. Come ha scritto Jakob Burckhardt, con una frase posta opportunamente in esergo all’opera «nessun altro poeta o intellettuale come il Boccaccio – neppure il Petrarca – esercitò nell’arte una pari influenza anche tematica». Il terzo dei volumi di quest’impresa, precipuamente dedicato ai manoscritti illustrati francesi ci riserva in questo senso più di una splendida sorpresa.
Gli anni intorno al 1400 erano stati in Francia durissimi. Il re Carlo VI era malato di mente. L’interminabile guerra con gli inglesi aveva e avrebbe ancora causato infiniti danni, sconfitte e perdite; sconvolgenti lotte intestine tra i partigiani del duca di Borgogna e quelli del duca d’Orleans, tra borgognoni e armagnacchi, opponevano con violenza e sangue l’una all’altra fazione. In quegli stessi anni però Parigi, culla del gotico internazionale, di quello stile elegantissimo e cosmopolita che si era espanso con eccezionale rapidità in Occidente, continuava a essere la capitale della moda, del lusso e delle arti. In questi tempi di ferro e di fuoco l’opera di Giovanni Boccaccio conobbe negli ambienti aristocratici francesi un successo fulminante. Manoscritti lussuosi in cui accompagnavano il testo splendide illustrazioni dovute ai più grandi pittori del momento, a eccelsi anonimi che ancora chiamiamo con nomi di comodo tratti da quelli dei loro committenti o dalle opere cui avevano lavorato quali il Maestro del maresciallo di Boucicaut, il maestro del duca di Bedford, il Maestro delle Ore di Rohan, il Maestro della Cité des Dames, e più tardi a secolo inoltrato, a Barthelémy Eyck o a Jean Fouquet, furono commissionati, per o dai, più potenti signori. Tra questi il più illustre dei bibliofili, il duca di Berry, i duchi di Borgogna, Filippo l’Ardito e Giovanni senza Paura, i massimi ufficiali e funzionari del regno come il grande ammiraglio di Francia Prigent de Coetivy e, più tardi, re Renato d’Angiò, o Laurent Girard, segretario dei re Carlo VII e Luigi XII.
I testi che ebbero maggior fortuna e che furono copiati, illustrati e diffusi a decine di esemplari non furono però quelli del Decameron, ma, in primis, quelli delle traduzioni francesi di quelle operette storiche in latino che avremmo tendenza a considerare degli scritti minori, come il De Mulieribus Claris o il De casibus virorum et mulierum illustrium, (della traduzione di questo si conoscono più di ottanta manoscritti, una sessantina dei quali miniati) raccolte di vite ed episodi di celebri personaggi di ogni tempo, di gesti aneddottici dove attraverso le fortune e le subite disgrazie di celebri personaggi si illustrava con fini moraleggianti la fragilità delle umane fortune.
Nell’introdurre Boccaccio in Francia – anche se in un primo tempo nel suo volto minore, quello latino, storico-enciclopedico – accanto ai dotti umanisti ebbero un ruolo importante i mercanti. Un personaggio di questo mondo, il lucchese Giacomo Rapondi, fratello del «primo banchiere dei tempi moderni» Dino, offrì al duca di Borgogna Filippo l’Ardito per il capodanno 1403 uno splendido esemplare del Des cleres et nobles femmes (Parigi Bibl. Nat. de France, Fr 12.420) appena tradotto e illustrato tra il 1401 e il 1402 con splendide miniature che ci introducono tra l’altro, cosa rara, singolare e preziosa, negli atelier degli artisti dove sono rappresentate pittrici in atto di ritrarsi, di dipingere una tavola o una statua della vergine da un grande pittore di origine fiamminga, detto il maestro dell’Incoronazione della Vergine o, appunto, il Maestro delle Cleres Femmes del Duca di Borgogna. Anche Laurent de Premierfait principale artefice della fama del Boccaccio in Francia con le sue traduzioni prima del De casibus virorum e poi con quella del Decameron fatta in collaborazione con Antonio d’Arezzo fu aiutato ospitato e finanziato da un ricco mercante, Bureau de Dammartin cosa che nella sua descrizione di Parigi Guillebert de Metz non mancò di ricordare laddove parla del «poeta di gran fama» che nel palazzo di Bureau de Dammartin aveva lavorato. L’intreccio tra umanisti, mercanti amatori e commercianti d’arte alti funzionari, notai, consiglieri e segretari e grandi principi bibliofili è bene evocato in questo volume nel bel saggio di Brigitte Buettner Il commercio di immagini: i mercanti, i Rapondi e il Boccaccio in Francia.
Colpisce lo straordinario boom di queste popolari enciclopedie storico-biografiche. Rispetto alla situazione italiana dove di rado, e magari di preferenza in ambienti cortesi come in Lombardia o alla corte estense, tali testi vennero illustrati, in Francia prìncipi, nobili e personaggi altolocati fecero a gara per averli nelle loro biblioteche. Il loro possesso doveva essere segno di una sorte di legittimazione culturale per personaggi che non sapevano il latino ma potevano così leggere nella loro lingua e seguire con gli occhi nel ricchissimo corredo d’immagini storie sovente tragiche che si riferivano a eroi ed eroine del passato le cui atroci vicende e le cui disavventure prendevano nei tempi duri e calamitosi dell’autunno del Medioevo un carattere di sanguinosa attualità. E l’attualità che doveva venire attribuita a questi testi del Boccaccio si manifesta splendidamente in quel capolavoro di Jean Fouquet che apre un codice (oggi nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco dopo esser stato uno dei gioielli delle raccolte d’arte e di curiosità del grande elettore Massimiliano I) della traduzione del de Casibus da lui illustrato per Laurent Girard, segretario di Carlo VII e che rappresenta un episodio recentissimo: il Lit de Justice del 1458 presieduto dal re a Vendome in cui venne condannato a morte Jean d’Alençon per aver tramato con gli inglesi. Con l’onnipresente rappresentazione della ruota della fortuna che mutava continuamente e con gli aggiornamenti più recenti forniti dalle movimentate vicende del momento il de Casibus con le sue illustrazioni dovette essere inteso come un monito sulla incertezza dell’umana condizione e una guida per il giusto governante. Jean Chastellain, storiografo ufficiale dei duchi volle addirittura continuare il De Casibus scrivendo un Temple de Boccace dedicandolo «par maniere de consolation» alla figlia di re Renato d’Angiò, Margherita già sposa di Enrico VI fuggita dall’Inghilterra per cercare rifugio presso la corte di Borgogna. In questo senso, come ebbe a scrivere Franco Simone, fu questa l’opera più in armonia con le esigenze culturali della Francia del tempo. Alcuni grandi personaggi delle classi dominanti di questo grande e ricco paese travagliato dal lunghissimo conflitto come di quelle del floridissimo e potente ducato di Borgogna che nato da poco e rapidamente assurto ai massimi fastigi sarebbe presto miseramente precipitato, cercarono nelle immagini ispirate da Boccaccio uno specchio e un monito, in qualche modo una consolazione e una speranza.
Miniatura raffigurante una scultrice, da Boccaccio, «Le livre des cleres et nobles femmes», inizi XV sec.
NOMI CITATI
- Antonio d’Arezzo
- Boccaccio, Giovanni
- Branca, Vittore
- Buettner, Brigitte
- Burckhardt, Jacob
- Carlo VI, re di Francia [il Folle]
- Carlo VII, re di Francia [il Ben Servito]
- Chastellain, Georges
- Coëtivy, Prigent VII de
- Dammartin, Bureau de
- Einaudi
- Enrico VI, re d’Inghilterra
- Eyck, Barthélemy
- Filippo II, duca di Borgogna [l’Ardito]
- Fouquet, Jean
- Giovanni di Borgogna, duca di Borgogna [Giovanni senza Paura]
- Giovanni II, duca d’Alençon
- Girard, Laurent
- Guillebert de Metz
- Jean de Valois, duca di Berry
- Luigi I di Valois, duca d’Orléans [il Grande]
- Luigi XII, re di Francia
- Maestro del duca di Bedford
- Maestro del maresciallo Boucicaut
- Maestro dell’Incoronazione della Vergine
- Maestro della Cité des Dames
- Maestro delle Cleres Femmes del Duca di Borgogna
- Maestro delle Ore di Rohan
- Margherita d’Angiò
- Massimiliano I, elettore di Baviera
- Petrarca, Francesco
- Premierfait, Laurent de
- Rapondi, Dino
- Rapondi, Giacomo
- Renato d’Angiò, re di Napoli
- Simone, Franco
- Sole 24 Ore [Il]
LUOGHI CITATI
- Lombardia
- Monaco [Germania]
o Bayerische Staatsbibliothek
- Parigi [Francia]
o Bibliothèque Nationale de France
- Vendôme [Francia]
Collezione: Il Sole 24 Ore
Etichette: _RECENSIONE (pubblicazione), Arte XV secolo
Citazione: Enrico Castelnuovo, “Boccaccio in Francia con i mercanti,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 05 maggio 2025, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/166.