Trionfo dell’arte tra città e musei (dettagli)
Titolo: Trionfo dell’arte tra città e musei
Descrizione: Consigli di lettura per le prossime festività natalizie:
- Giovanni Morelli, Della pittura italiana. Studii storico-critici. Le Gallerie Borghese e Doria-Pamphili in Roma, a c. di Jaynie Anderson, Milano, Adelphi, 1991 (I ed. Die Galerien Borghese und Doria Panfili in Rom, parte di Kunstkritische Studien über italienische Malerei, Lipsia, F. A. Brockhaus, 1890, vol. I; I ed italiana 1897);
- Federico Zeri, Scritti sull'arte toscana dal Trecento al primo Cinquecento, parte di Giorno per giorno nella pittura, Torino, Allemandi, 1991, vol. II;
- Giuliano Briganti, Il viaggiatore disincantato. Brevi viaggi in due secoli d'arte moderna, Torino, Einaudi, 1991;
- Jacob Burckhardt, L'arte italiana del Rinascimento. Architettura, a c. di Maurizio Ghelardi, Venezia, Marsilio, 1991 (I ed. Geschichte der Renaissance in Italien, Stoccarda, Verlag von Ebner & Seubert, 1868);
- Maurizio Ghelardi, La scoperta del Rinascimento. L'«Età di Raffaello» di Jacob Burckhardt, Torino, Einaudi, 1991;
- Franz Marc, Else Lasker-Schüler, Lettere al Cavaliere azzurro, a c. di Peter-Klaus Schuster, Torino, Einaudi, 1991;
- Matera, i Sassi, a c. di Amerigo Restucci, fotografie di Pino Dell'Aquila, Torino, Einaudi, 1991;
- John Richardson, Picasso 1881-1906, Milano, Leonardo, 1991;
- Rembrandt, il maestro e la sua bottega, catalogo della mostra (Berlino, Altes Museum, 12 set.-27 ott. 1991; Amsterdam, Rjiksmuseum, 4 dic. 1991- 19 gen. 1992; Londra, The National Gallery, 26 mar.-24 mag. 1992), a c. di Christopher Brown, Jan Kelch, Pieter Van Thiel, Roma, Leonardo-De Luca, 1991, 2 voll.;
- Roberto Longhi, Studi e ricerche sul Sei e Settecento 1929-1970, parte di Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, Firenze, Sansoni, 1991, vol. XII;
- Giovanni Previtali, Studi sulla scultura gotica in Italia. Storia e geografia, Torino, Einaudi, 1991;
- Giovanni Romano, Studi sul paesaggio. Storia e immagini, Torino, Einaudi, 1991 (I ed. 1978).
La pagina dei consigli di lettura è dedicata al tema dell’osservare.
Autore: Enrico Castelnuovo
Fonte: Tuttolibri, anno 16, n. 780, pp. 12-13 (supplemento a La Stampa)
Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)
Data: 1991-12-14
Gestione dei diritti:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale
Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)
Formato: application/pdf
Identificatore: Stampa_75
Testo:
Tuttolibri – Anno 16, n. 780, pp. 12-13
(supplemento a «La Stampa» del 14 dicembre 1991)
I segreti di Rembrandt e la sua bottega nell’anno delle grandi mostre, una monumentale biografia di Picasso e la Storia dei Sassi di Matera
Trionfo dell’arte tra città e musei
Cosa significa osservare una città? Ce ne offre un buon esempio il libro che Amerigo Restucci e Pino Dell'Aquila hanno dedicato all'esplorazione storica e visiva (le immagini di Pino Dell'Aquila sono ammirevoli per nitidezza, compostezza e verità) dei Sassi di Matera (Einaudi, pp. 304, L. 100.000). Certo le forme e i modi dell'osservare cambiano, come cambiano quelli del rappresentare. Tra Sette e Ottocento, per esempio, percezione e rappresentazione del paesaggio mutarono profondamente, come ha chiarito Giovanni Romano ne L'attenzione di Giovan Pietro Viesseux e le distrazioni di Julien Sorel, un saggio che è un po' il cuore dei suoi Studi sul Paesaggio riproposti in nuova veste da Einaudi (pp. 220 + XXXII, 175 illustrazioni, L. 60.000).
Per mestiere e per vocazione gli artisti sono, e per eccellenza sono stati, i maestri dell'osservazione, è una constatazione ovvia, ma che quotidianamente ci viene riproposta da libri, cataloghi, monografie. In primis dall'emozionante dialogo tra immagini e testi che si snoda nella corrispondenza di un pittore, Franz Marc, con una poetessa, Else Lasker-Schuler (Lettere al Cavaliere Azzurro, Einaudi, pp. 208, 60 ili. in colori e in nero, L. 48.000), quindi dai casi diversissimi di due personaggi animati entrambi da una onnivora curiosità visiva: Rembrandt e Picasso. Al primo è dedicato il bel catalogo, edito in italiano da Leonardo-De Luca, della esposizione itinerante che da Berlino è appena passata ad Amsterdam e andrà, quindi, a Londra (Chr. Brown, J. Kelch, P. Van Thiel, Rembrandt, Il Maestro e la sua bottega, 2 volumi pp. 396 e 290, L. 70.000 ciascuno), al secondo il primo volume della monumentale monografia di John Richardson (Picasso 1891-1906, Leonardo, pp. 542, L. 70.000).
Cultori dell'osservazione sono, e sia pure a secondo livello, gli storici dell'arte che appunto su questo esercizio basano la propria disciplina. Uno dei padri fondatori ne fu Giovanni Morelli, medico, patriota, senatore, collezionista, conoscitore. Un suo mitico testo (Della Pittura italiana. Studii storico critici. Le gallerie Borghese e Doria Pamphili) viene riproposto (la prima edizione italiana è del 1897, ma i saggi originali erano stati pubblicati in tedesco a partire dal 1874), con ampli apparati documentari da Jayne Anderson presso Adelphi (pp. 630, 110 illustrazioni, L. 230.000). Morelli ebbe in Europa vastissima fama come brillante conoscitore, sostenitore e apologeta di una sorta di filologia visiva di una «Augenphilologie» che si esercitava sulle antiche pitture come le rispettatissime sorelle maggiori si cimentavano su testi, documenti, iscrizioni, e creatore di un metodo dell'attribuzione cui Bernard Berenson riconobbe di dovere molto.
Uno degli aspetti più significativi del suo modo di procedere che si apparenta a quel metodo indiziario, da lui verosimilmente ispirato, reso celebre da Conan Doyle nelle avventure di Sherlock Holmes, è la valorizzazione, ai fini del riconoscimento della paternità di un dipinto (o nel caso di Holmes dell'identificazione del colpevole), dei particolari meno vistosi. Per Morelli si trattava di quegli esempi di «scrittura automatica» a cui l'artista nei dettagli meno espressivi di una figura, i lobi delle orecchie, le dita, le unghie, si lasciava andare, ripetendo sempre la medesima formula. Quanto un simile approccio possa avere interessato storici o psico-analisti è ben comprensibile e non per niente la figura di Morelli è da anni al centro di numerosi interventi e riflessioni. Non tutto però nella storia dell'arte è attribuzione.
Jakob Burckhardt, una delle grandi menti dell'Ottocento (era nato nel 1818, due anni dopo Morelli) di cui è stato tradotto presso Marsilio lo storico manuale sull'architettura del Rinascimento italiano (L'arte italiana del Rinascimento. Architettura, pp. 390, L. 50.000), non era un patito di questo esercizio e alle polemiche da esso occasionate guardava anzi con una certa distanza definendolo scherzosamente «Attribuzlerei» quasi fosse una sorta di mania. Non vedeva la storia dell'arte come oggetto di pura indagine stilistica, ma come luogo di coagulo di connessioni culturali più ampie, voleva fondere storia della cultura e storia dell'arte in un vasto studio complessivo che illuminasse nella sua portata e nei suoi aspetti il Rinascimento italiano.
Di Burckhardt e del suo grande progetto ci parla Maurizio Ghelardi (che ha altresì curato il volume edito da Marsilio) in un saggio innovatore ricco di inediti grazie ai quali le motivazioni e gli intenti di questo straordinario personaggio appaiono in un'ottica finora sconosciuta (M. Ghelardi, La scoperta del Rinascimento. L'età di Raffaello di Jacob Burckhardt, Torino, Einaudi, pp. 290, 30 ill., L. 48.000).
Contemporaneamente è uscito anche un nuovo volume delle Opere complete di Roberto Longhi, massimo tra gli storici dell'arte italiani del nostro secolo. Sono gli Studi e ricerche sul Sei e Settecento, pubblicati da Sansoni (pp. 220, oltre 200 illustrazioni, L. 150.000) dove è centrale la ricerca di una linea realista nella pittura italiana, un problema che lo appassionò per tutta la vita. Il suo modo di osservare si distanzia per molti aspetti da quello di Morelli. Longhi, che apparteneva a tutt'altra generazione (era nato nel 1890) e partecipava a tutt'altra temperie culturale, ebbe una concezione diversa dell'operare dello storico dell'arte, l'attribuzione non fu per lui una operazione classificatoria da grande scienziato positivista ma, in tutto, un atto storico, l'effetto di una ricostruzione, un risarcimento nato da una serie di ipotesi e di confronti di percorsi, dal riconoscimento della qualità, del ruolo di un artista in una data situazione.
Oggi principe dei conoscitori è acclamato Federico Zeri e Allemandi ha pubblicato il secondo volume delle sue opere complete (Giorno per giorno nella pittura. Scritti sull'arte toscana dal Trecento al primo Cinquecento, pp. 336, L. 180.000), un itinerario irto di sorprese che si snoda per tre secoli, tra maestri grandissimi e altri meno conosciuti tra integrazioni, risarcimenti, scoperte, ricomposizioni, partendo dal clamoroso ritrovamento di frammenti di Giotto e arrivando alle splendide tarsie di San Quirico d'Ocia.
Un diverso percorso - questa volta attraverso la scultura del Tre-Quattrocento - ci propone un libro di Giovanni Previtali (Studi sulla scultura gotica in Italia, Einaudi, pp. 178, 217 figg., L. 65.000) le cui novità illuminanti fanno ancora una volta rimpiangere una immatura scomparsa che ha impoverito la storia dell'arte italiana. In altri luoghi ancora e in altri tempi ci conduce Giuliano Briganti che ne Il viaggiatore disincantato (Einaudi, pp. 296, 32 ill., L. 60.000) percorre un periplo felice da David a Paolini alla scoperta dell'arte moderna attraverso le mostre. E' un libro sfaccettato, di lettura piacevolissima e coinvolgente, in qualche modo autobiografico, che raccogliendo articoli e saggi apparsi su «La Repubblica», ma anche testi di cataloghi, non ha niente di occasionale ma svela una linea, un percorso, una lettura, una ricostruzione molto coerente e personale delle vicende dell'arte moderna.
Enrico Castelnuovo
NOMI CITATI
- Adelphi
- Allemandi
- Anderson, Jayne
- Berenson, Bernard
- Briganti, Giuliano
- Brown, Christopher
- Burckhardt, Jakob
- David, Jacques-Louis
- De Luca Editori d’Arte
- Dell'Aquila, Pino
- Doyle, Conan
- Einaudi
- Franz, Marc
- Ghelardi, Maurizio
- Giotto
- Kelch, Jan
- Lasker-Schuler, Else
- Leonardo Editore
- Longhi, Roberto
- Marsilio Editori
- Morelli, Giovanni
- Paolini, Giulio
- Picasso, Pablo
- Previtali, Giovanni
- Raffaello
- Rembrandt, Harmenszoon van Rijn
- Repubblica [La]
- Restucci, Amerigo
- Richardson, John
- Romano, Giovanni
- Sansoni
- Thiel, Pierre van
- Viesseux, Giovan Pietro
- Zeri, Federico
LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Amsterdam [Paesi Bassi]
o Rjiksmuseum
Rijksprentenkabinet
- Berlino [Germania]
o Altes Museum
- Londra [Regno Unito]
o National Gallery
- Matera
- Roma,
o Galleria Borghese
o Galleria Doria Pamphilj
- San Quirico d'Ocia [Siena]
Collezione: La Stampa
Etichette: _Consigli di lettura, _TUTTOLIBRI
Citazione: Enrico Castelnuovo, “Trionfo dell’arte tra città e musei,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/90.