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Hüttinger «modu par la peinture»
Necrologio di Eduard Hüttinger (Winterthur [Svizzera], 6 gennaio 1926-Zurigo [Svizzera], 14 agosto 1998). Sin dal titolo, Castelnuovo presenta Hüttinger come “mordue par la peinture”, introducendo i suoi studi sulla pittura veneziana e olandese, la sua collezione d’arte e il suo rapporto profondo con l’Italia. In particolare, commenta l’insegnamento in Svizzera e Germania, l’impegno di divulgatore sulla «Neue Zürcher Zeitung» e alcune pubblicazioni:- Case d'artista. Dal Rinascimento a oggi (Bollati Boringhieri, 1992), già presentato su «La Stampa» nel 1992;
- Portrats und Profile. Zur Geschichte der Kunstgeschichte (Erker Verlag, 1992)
- due articoli pubblicati su «Paragone», Immagini e interpretazioni della Venezia dell’Ottocento (XXIII, 271, settembre 1972) e Pluralismo di stili nell’opera di Roberto Longhi (XXVII, 311, gennaio 1976).
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Delacroix alla corte di Versailles
Recensione della mostra: Delacroix à Versailles. Autour de la Bataille de Taillebourg (Versailles, Musée national des Châteaux de Versailles et de Trianon, 16 novembre 1998-16 febbraio 1999), catalogo Réunion des Musées Nationaux. L’esposizione è organizzata per il centesimo anniversario della nascita di Eugène Delacroix (1798-1863) e della riapertura, dopo il restauro, delle “Galeries historiques” del castello di Versailles. In questa occasione si era tenuto il convegno internazionale l’Histoire au Musée. Autour de la réouverture des Galerie historique de Versailles: Castelnuovo era intervenuto con un contributo intitolato Histoire nationale, histoires municipales. Remarques sur le Borgo Medievale de Turin e les musées italiens après l'unification (edito in L'histoire au musée, atti del convegno (Versaille, Château de Versailles, 10-12 dicembre 1998), Versailles, Actes Sud, 2004, pp. 199-211).
Una copia del catalogo della mostra e degli atti del convegno sono presenti nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Saggi d’ebraismo
Presentazione del Musée d’art et d’histoire du Judaisme di Parigi, inaugurato il 30 novembre 1998. Una rassegna delle principali opere offre l’occasione per definire le caratteristiche che accomunano i musei dedicati alla storia e alla cultura ebraica e cosa si debba intendere per arte ebraica. Secondo Castelnuovo, non a tutta la produzione artistica riconducibile ad artigiani o committenti ebrei è applicabile quest’etichetta, ma solamente a quegli oggetti destinati al culto e alle feste rituali. L’emancipazione è identificata come punto di rottura, che ha comportato il progressivo attenuarsi della specifica identità ebraica a favore di nuove pratiche artistiche, in tutto accostabili alle tendenze dell’arte contemporanea. Sulla questione si era già soffermato in occasione del Festival di cultura ebraica (Venezia, 19-26 novembre 1995): Sopravvissuta a iconoclastia e a calamità. -
Quando lo stemma era una piccola opera d'arte
Recensione della mostra: Blu Rosso e Oro. Segni e colori dell’araldica in carte, codici e oggetti d’arte (Torino, Archivio di Stato, 29 settembre-30 novembre 1998), a c. di Isabella Massabò Ricci, Marco Carassi, Luisa Clotilde Gentile, catalogo Electa. L’esposizione è organizzata in occasione del XIII Congresso internazionale di scienza genealogica e araldica (Torino, Archivio di Stato, 21-26 settembre 1998; atti editi dal Ministero per i Beni e le attività culturali, Ufficio centrale per i Beni archivistici, 2000).
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Ori e colori del Trecento piemontese
Recensione dell’opera: Pittura e miniatura del Trecento in Piemonte, a c. di Giovanni Romano, Torino, Fondazione CRT e Banca CRT, 1997.
Introducendo l’ultimo volume della collana Arte in Piemonte, promossa dalla Cassa di Risparmio di Torino e diretta da Giovanni Romano, Castelnuovo presenta il Piemonte come terra di frontiera e punto d'incontro tra la cultura figurativa gotica transalpina, quella mediterranea della Liguria e la lezione giottesca lombarda. La riscoperta della pittura del Trecento in questa regione è cosa recente: molti cicli pittorici rimangono ancora da attribuire, così come è ignota l’opera di numerosi artisti menzionati nei documenti. Oltre ai primissimi studi di Anna Maria Brizio sugli Affreschi trecenteschi nella cappella del castello di Montiglio («Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti», XVII, 1-2, 1933, pp. 20-29) e i propri Appunti per la storia della pittura gotica in Piemonte («Arte antica e moderna», IV, 1961, 13-16, pp. 96-111, in particolare pp. 102-103), Castelnuovo riconosce i risultati raggiunti grazie ai numerosi restauri promossi dalla Soprintendenza, che hanno portato alla luce e reso nuovamente leggibili le pitture ora censite in questo volume.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
L'osso sacro si mutò in gioiello
Recensione dell’opera: Studi di oreficeria, a c. di Anna Rosa Calderoni Masetti, Roma, Istituto poligrafico e zecca dello stato, stampa 1997 (supplemento al n. 95 (1996) del «Bollettino d’Arte del Ministero per i Beni culturali e ambientali»). Il volume, dedicato a Maria-Madeleine Gauthier (25 aprile 1920-20 maggio 1998), è stato presentato il 19 maggio 1998 al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, presso la Sala dello Stenditoio: intervengono Angiola Maria Romanini, Michel Laclotte, Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, ospiti del Direttore generale Mario Serio.
Ripercorrendo i saggi del volume, Castelnuovo si sofferma sulla posizione sociale dell’orafo e sul ruolo delle arti suntuarie nel Medioevo: l’oreficeria è presentata come “tecnica-guida”, in cui prima si sono manifestate le innovazioni più significative, e viene sottolineato come queste opere, facilmente trasportabili per il piccolo formato, abbiano esercitato influenze ben oltre al loro contesto di produzione. -
Fasto gotico alla corte dei re folli
Recensione della mostra: L’art au temps des rois maudits Philippe le Bel et ses fils, 1285-1328 (Parigi, Galeries nationales du Grand Palais, 17 marzo-29 giugno 1998), catalogo Reunion des Musees Nationaux. Castelnuovo presenta uno spaccato del contesto culturale della corte di Francia al tempo di Filippo il Bello e dei suoi discendenti sino a Carlo IV, introducendo il gusto e la produzione artistica tra la fine del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo. A partire dalle opere commentate, grazie alla ricchezza del campionario di tecniche artistiche incluse nella rassegna e ai prestiti internazionali, il contributo rievoca il fervore di quella stagione, definita una “prima internazionale gotica”.
Nell’uscita successiva della Domenica, Castelnuovo rettifica il titolo scelto dalla redazione de «Il Sole 24 Ore» per il proprio articolo, Fasto gotico alla corte dei re folli, puntualizzando ironicamente che Quei re di Francia erano maledetti, ma non folli.
Una copia del catalogo presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf" -
I maestri della luce fredda
Castelnuovo introduce il tema del collezionismo dell’arte olandese e fiamminga in Italia tra XV e XVI secolo, in occasione dell’uscita del primo volume del Repertory of Dutch and Flemish Paintings in Italian Public Collections, dedicato alla Liguria (a c. di Maria Fontana Amoretti e Michiel Plomp, edito dal Centro Di, 1998; segue la pubblicazione dei volumi sulla Lombardia (2001) e sul Piemonte e Valle d’Aosta (2011). L’articolo si focalizza sulla nascita del gusto per la pittura del nord a partire da alcuni dei protagonisti di questa stagione e sul ruolo giocato da Genova, presentata come la porta degli scambi artistici e culturali tra Olanda e Italia.
Nell’articolo sono richiamate alcune recenti mostre e pubblicazioni sul tema:
- Fiamminghi a Roma, 1508-1608. Artisti dei Paesi Bassi e del Principato di Liegi a Roma durante il Rinascimento (Bruxelles, Palais des Beaux-Arts, 24 febbraio-21 maggio 1995; Roma, Palazzo delle Esposizioni, 16 giugno-10 settembre 1995), catalogo Skira;
- Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo (Genova, Palazzo Ducale, 22 marzo-13 luglio 1997), a c. di Susan J. Barnes, Piero Boccardo, Clario di Fabio e Laura Tagliaferro, catalogo Electa;
- Jan van Eyck: opere a confronto (Torino, Galleria Sabauda, 2 ottobre-14 dicembre 1997), catalogo Umberto Allemandi; Recognizing Van Eyck (Londra, National Gallery, 14 gennaio-15 marzo 1998; Philadelphia, Philadelphia Museum of art, 1° aprile-14 giugno 1998), catalogo edito dal museo: Jan van Eyck: Two Paintings of Saint Francis Receiving the Stigmata;
- La pittura fiamminga nel Veneto e nell'Emilia, a c. di Caterina Limentani Virdis, Verona, Banca popolare di Verona, Banco S. Geminiano e S. Prospero, 1997;
- Pittura fiamminga in Liguria. Secoli XIV-XVII, a c. di Piero Boccardo e Clario Di Fabio, Genova, Banca Carige, Fondazione Cassa di risparmio di Genova e Imperia, 1997.
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Inedito e delicato Donatello
Castelnuovo presenta l’attività di plasticatore di Donatello, tratteggiando il contesto della Firenze dell’inizio del XV secolo dove la scultura in terracotta ha conosciuto una straordinaria fortuna. Questo contributo è pubblicato in occasione dell’esposizione della Madonna col Bambino (collezione privata) nella rassegna promossa dalla Galleria Antichi Maestri Pittori di Torino dell’antiquario Giancarlo Gallino (4 aprile-30 maggio 1998). Erano stati Luciano Bellosi e Giancarlo Gentilini ad attribuire l’opera al maestro qualche anno prima: nel catalogo, edito da Allemandi, è riedito il loro l’articolo in cui presentavano la scoperta (Una nuova Madonna in terracotta del giovane Donatello, «Pantheon», 54, 1996, pp. 19-26). Accompagnava la mostra il convegno Le terrecotte giovanili di Donatello, presieduto da Giovanni Romano: oltre agli autori intervengono Maria Teresa Filieri e Giorgio Bonsanti (presso la sede della galleria, 4 aprile 1998).
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Benozzo Gozzoli "lo affaticato"
Castelnuovo traccia un profilo di Benozzo Gozzoli focalizzato sulla sua fortuna critica tra XIX e XX secolo, a partire dal proprio intervento presentato al convegno dedicato al pittore nel cinquecentesimo anniversario della morte: Benozzo Gozzoli. Viaggio attraverso un secolo (Firenze, Palazzo Medici Ricciardi; Pisa, Auditorium dell’Opera della Primaziale Giuseppe Toniolo, 8-10 gennaio 1998), atti del convegno a c. di Enrico Castelnuovo e Alessandra Malquori, catalogo Pacini (2003).
Il programma dell’evento, parte dell'archivio privato di Castelnuovo, segnala che egli ha moderato la prima sessione in cui è intervenuto: il titolo del contributo, che apre il volume degli atti, è Benozzo 1997. Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf".