Grande esploratore del Gotico (dettagli)
Titolo: Grande esploratore del Gotico
Descrizione: Necrologio di Giovanni Previtali (Firenze, 4 marzo 1934-Roma, 3 febbraio 1988). A partire dai ricordi personali, Castelnuovo ne traccia un profilo in cui ricorda il loro primo incontro e gli studi con Roberto Longhi e si sofferma sul suo apporto alla storia dell’arte, segnalando le principali pubblicazioni e le ultime mostre. Delle tre esposizioni citate, aveva già pubblicato una recensione su «La Stampa»:
- Il gotico a Siena. Miniature, pitture, orificerie, oggetti d’arte (Siena, 1982) e L'art Gothique Siennois. Enluminure, peinture, orfevrerie, sculpture (Avignone, 1983);
- Simone Martini e “chompagni” (Siena, 1985);
- Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450 (Siena, 1987).
Autore: Enrico Castelnuovo
Fonte: La Stampa, anno 122, n. 28, p. 3
Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)
Data: 1988-02-04
Gestione dei diritti:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale
Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)
Formato: application/pdf
Identificatore: Stampa_62
Testo:
«La Stampa» – Anno 122, n. 28 – Giovedì 4 febbraio 1988, p. 3
È morto a 54 anni lo storico Giovanni Previtali
Grande esploratore del Gotico
ROMA — È morto l'altra notte lo storico dell'arte Giovanni Previtali. Aveva 54 anni ed era figlio del musicista Fernando Previtali, accademico di Santa Cecilia e noto direttore d'orchestra. I funerali si svolgeranno stamane, in forma privata, al cimitero di Prima Porta verso le 11,30.
Ricordo quando incontrai per la prima volta nella biblioteca di Palazzo Venezia, mi pare nel 1953, un giovane alto, magro, con due occhi scuri vivacissimi dietro le lenti spesse, che veniva a chiedermi di Roberto Longhi e del suo insegnamento. Era Giovanni Previtali, non ancora ventenne (era nato a Firenze nel 1934) la cui scomparsa, prematura, dolorosissima, priva la storia dell'arte italiana di uno dei suoi protagonisti più vivaci, intelligenti, curiosi, appassionati. La passione era ciò che più colpiva in lui, passione per il suo mestiere, per il metodo da seguire nella ricerca, per l'insegnamento e il modo di comunicare dottrina, convinzioni, entusiasmi.
Parlavo di metodo: per Previtali, che di Longhi era divenuto allievo, si trattava di portare avanti, e di difendere da ogni possibile insidia, un modo di operare che partisse dalle opere, da una loro lettura attenta e filologica, e che di qui poteva poi allargarsi in molte direzioni prima di tutto verso la storia In questo senso Previtali mostra di partire dall'ultimo Longhi, quello per esempio di Qualità e industria in Taddeo Gaddi, dove certi problemi che si aprono largamente verso la dimensione storica – quelli della bottega, quelli del pubblico – sono affrontati.
Sui problemi di metodo abbiamo avuto molte discussioni in cui potremmo trovarci in disaccordo, specie quando Giovanni condannava la tendenza al pentitismo, come lui chiamava la volontà di ripensare certi strumenti e modi della storia dell'arte cercando lezioni e modelli eventualmente in altre discipline. Le dispute erano appassionate, e la polemica accesa (ricordo certe riunioni sulla Storia dell'Arte Italiana Einaudi di cui fu uno dei padri), ma non lasciavano il segno, semmai aumentavano l'amicizia un sentimento che Giovanni Previtali ha sempre fortemente sentito e coltivato. Con questa passione, con questo entusiasmo ha insegnato a Messina, a Siena, a Napoli, suscitando vocazioni, creando allievi eccellenti.
Il suo lungo soggiorno a Siena fu marcato da molte iniziative, da mostre memorabili; basti qui ricordare quella del Gotico a Siena (che ebbe poi una riedizione avignonese), quella di «Simone Martini e compagni» e l'ultima, ancora in corso, non realizzata da lui ma da lui ispirata sulle «Sculture Dipinte».
Non furono mostre di parata. Ciascuna di esse doveva rappresentare l'occasione di esplorare, approfondire, rivisitare un problema, un artista, un momento culturale, presentando opere nuove o viste in una nuova luce, e doveva essere leggibile, comprensibile al pubblico, utilizzabile. Era la stessa chiarezza razionale che si trovava nei suoi libri. Il primo, ormai un classico della storia della critica, La fortuna dei primitivi dal Vasari ai Neoclassici (Einaudi, 1964), è un viaggio avventuroso attraverso la ricezione e la scoperta della pittura medievale; venne poi il monumentale Giotto e la sua bottega (Fabbri Editori, 1967, 1974) e quindi La pittura del Cinquecento a Napoli e nel Vicereame (Einaudi, 1978) il tentativo di restituire una storia dimenticata quella della pittura rinascimentale, nel Mezzogiorno.
Per molti anni (1961-71) era stato redattore di Paragone, poi dopo la morte di Longhi e l'accentuarsi di una incrinatura nel gruppo dei discepoli fondò nel 1975, con Mauro Cristofani, Prospettiva che come la leggendaria Critica d'Arte di Ragghianti e Bianchi Bandinelli – e di Longhi – volle essere aperta all'arte antica (intendasi classica) e moderna. Varrà la pena di ritrovare qui i saggi sulla scultura del Trecento in Umbria, una delle sue grandi scoperte.
Alla malattia implacabile reagì con straordinario coraggio, lavorando fino all'ultimo; i suoi interventi sugli ultimi numeri de L'Indice lo mostrano lucido, appassionato, libero, entusiasta, giovane, come lo ricorderemo sempre.
Enrico Castelnuovo
Giovanni Previtali
NOMI CITATI
- Bianchi Bandinelli, Ranuccio
- Cristofani, Mauro
- Critica d’Arte [La]
- Einaudi
- Gaddi, Taddeo
- Giotto
- Indice dei Libri del Mese [L’]
- Longhi, Roberto
- Paragone
- Previtali, Fernando
- Previtali, Giovanni
- Prospettiva
- Ragghianti, Carlo Ludovico
- Vasari, Giorgio
LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Firenze
- Messina
o Università degli Studi di Messina
- Napoli
o Università degli Studi di Napoli “Federico II”
- Roma
o Cimitero Flaminio - Prima Porta
o Palazzo Venezia
▪ Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte
- Siena
o Università degli Studi di Siena
- Umbria
Collezione: La Stampa
Etichette: _NECROLOGIO, Storia e storici dell'arte
Citazione: Enrico Castelnuovo, “Grande esploratore del Gotico,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/75.