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Titolo: Si scava nel cuore di Siena

Descrizione: Recensione del secondo volume dell’opera Die Kirchen von Siena, a c. di Peter Anselm Riedl e Max Seidel, intitolato Oratorio della Carità - S. Domenico (Monaco, Brückmann Verlag, 1985, 4 tomi); l’articolo ripercorre i principali edifici ecclesiastici di Siena schedati e illustrati nella pubblicazione, promossa dal Kunsthistorisches Institut in Florenz, e ne loda i fini: Castelnuovo si sofferma, in particolare, sulla redazione di inventari, cataloghi e censimenti, riconoscendo questi come strumenti fondamentali per acquisire conoscenze sul patrimonio culturale e, quindi, per avviare più consapevolmente ogni iniziativa di restauro e tutela.
Una copia dell’opera è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”.

Autore: Enrico Castelnuovo

Fonte: Il Sole 24 Ore, anno 129, n. 160, p. 27

Editore: «Il Sole 24 Ore»; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)

Data: 1993-06-13

Gestione dei diritti: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «Il Sole 24 Ore» (Archivio storico dell'Università di Torino)

Formato: application/pdf

Identificatore: Sole_7

Testo: «Il Sole 24 Ore» – Domenica 13 giugno 1993, n. 160, p. 27



SCAFFALART
Presentato il secondo volume del «Die Kirchen von Siena», il più approfondito inventario delle chiese senesi

Si scava nel cuore di Siena

La ricostruzione degli edifici sacri aiuta a capire non solo la storia artistica della città ma anche la sua profonda e antica religiosità



di Enrico Castelnuovo
Cor magis tibi Sena pandit. La celebre iscrizione che assicura al viaggiatore in arrivo a Siena un’accoglienza più larga delle porte della città si può applicare alla serie Die Kirchen von Siena di cui è appena uscito il secondo volume, presentato giovedì scorso all’Opera del Duomo di Siena.
Il primo volume in tre tomi del catalogo delle chiese di Siena che aveva come punto di forza la ricchissima chiesa di Sant’Agostino era stato pubblicato nel 1985 e comprendeva, ordinate alfabeticamente, le chiese che vanno dall’Abbadia all’Arco a San Biagio. Il volume odierno raddoppia la mole di informazione articolandosi in ben quattro tomi (due di testo, uno di illustrazione, uno di rilievi architettonici) e comprende le chiese che vanno dallo scomparso oratorio della Carità presso il Duomo a San Domenico; e già si lavora al prossimo volume che sarà dedicato interamente alla cattedrale.
I tomi testé usciti includono edifici dell’importanza del complesso di Santa Caterina, una piccola città in verticale fatta di scale, alla chiesa di San Cristoforo, con gli splendidi Sano di Pietro, alla monumentale chiesa di San Domenico. Una chiesa questa che, autentico museo dell’arte a Siena, custodisce un ricco patrimonio di pitture che vanno dal Trecento con Pietro Lorenzetti al Quattrocento – rappresentato ai his best da Sano di Pietro, Francesco di Giorgio, Matteo di Giovanni, Benvenuto di Giovanni – ai secoli successivi con Sodoma, Rutilio Manetti, Francesco Vanni, e Mattia Preti.
Già i dati quantitativi – quattro tomi, oltre mille pagine di testo, circa novecento illustrazioni, numerosi rilievi architettonici – danno la misura dell’impresa e giustificano in parte il richiamo all’iscrizione celeberrima. Die Kirchen von Siena in effetti offrono di più di quanto ci si potrebbe aspettare da una semplice opera di topografia artistica: esse non offrono di più solo da un punto di vista puramente quantitativo, bensì anche per spessore metodologico e complessità della strumentazione e degli approcci.
Non liquiderei tuttavia troppo rapidamente l’aspetto inventariale. La Kunsttopographie ha una storia lunga e meritoria; essa nacque in Italia, sia pure in modo ben diverso da come oggi la intendiamo con i «Mirabilia», le guide, e i «Servitori di Piazza»; venne poi messa a punto, nell’Ottocento, con criteri che ancora oggi vengono seguiti, prima di tutto in Austria dall’Eitelberger e dal barone von Heider, e subito a ruota in Germania da Sulpiz Boisserée. Da queste terre essa si è sviluppata con passo più o meno spedito in molti paesi europei dall’Inghilterra, alla Svizzera, alla Spagna e si è manifestata ultimamente in Francia con l’ambizioso progetto dell’Inventaire.
In Italia malgrado il ruolo di progenitore e il glorioso passato che il Paese ha in questo campo, la Kunsttopographie ha conosciuto una storia incerta, tormentata, ricca di partenze e di abbandoni quanto di atti mancati. Eppure una ricerca esauriente può scoprire, mettere in valore, proteggere in ogni senso (dal degrado, dal restauro arbitrario, dal furto) opere relegate nell’oscurità, e può documentare la vicenda, le vicissitudini di un oggetto, la sua perdita o il suo deterioramento (si veda il caso in questo volume dell’architrave romanico del portale sud dell’ex chiesa di San Desiderio di cui due foto, una anteriore al 1926, l’altra recente, documentano il rapido degrado). Inutile ripetere ancora una volta quanto il nostro Paese abbisognerebbe di inventari, di cataloghi, di censimenti i più documentati possibili quale appunto questo corpus delle chiese senesi progettato, e realizzato dal Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Un’impresa come questa delle Kirchen von Siena mostra a quali risultati una ricerca ben condotta possa portare. Si tratta di un’indagine che non è puramente descrittiva ed enumerativa, ma che, volta per volta affronta un edificio e i suoi arredi con tagli, sezioni, schedature che ne restituiscono la storia e la continua trasformazione, coinvolgendo nell’inchiesta problemi che vanno al di là dalla storia della produzione artistica e sconfinano nella storia della tradizione culturale, in quella delle istituzioni, e, precipuamente, in quella, della pietà. Il caso, anzi meglio l’ordine alfabetico, han voluto che in questo volume si trovassero compresi gli oratori di Santa Caterina e la chiesa di San Domenico che hanno avuto una parte tanto grande e tanto strettamente intrecciata nella storia della religiosità senese e questi esempi ci mostrano con mano quanto un’indagine sui manufatti artistici si apra forzatamente sulla storia della religiosità.
Una chiesa è un edificio destinato al culto e come tale non è un semplice deposito di quelle che noi oggi chiamiamo opere d’arte, e che erano in origine immagini sacre dipinte su tavola, su tela, su muro o scolpite in legno, pietra o metallo, paramenti, suppellettili liturgiche, oggetti e strumenti della devozione, ma un capitolo della storia religiosa di una città, una vicenda legata indissolubilmente alla sua storia civile e ciò a Siena con gli oratori delle Contrade sviluppatisi particolarmente dalla metà del Seicento (in questo volume sono esaminati quelli della Contrada del Drago e di quella dell’Oca, nel precedente quelli della Civetta e della Tartuca) è particolarmente avvertibile.
Un edificio ecclesiastico à una sorta di iceberg di cui vediamo affiorare solo la parte terminale, che è poi lo stato, l’assetto attuale e, al tempo stesso, il prodotto di una storia, spesso assai lunga, che ha lasciato infinite e stratificate tracce di sé.
Solo un’attentissima ricognizione riuscirà a restituire l’intera vicenda, in una ricostruzione che nasce da una sorta di scavo condotto con ogni sorta di strumenti coordinati a un medesimo fine, che utilizza la ricerca d’archivio, l’esplorazione più minuta di tutta la letteratura esistente, il rilievo architettonico, la fotogrammetria, la catalogazione e di ogni testimonianza grafica. Sulla base di schizzi di piante e di alzati si è arrivati, con l’aiuto del computer, ad una simulazione tridimensionale del progetto di Baldassarre Peruzzi per San Domenico.
Un inventario minutissimo dunque, ma più di un inventario. L’indagine in effetti non porta sulla sola situazione esistente, ma scandaglia il passato scoprendo continuità e rotture, tradizioni e innovazioni, aperture e resistenze, assimilazioni e rifiuti nella storia delle pratiche artistiche come in quella dell’iconografia. Sta qui il salto tra la topografia monumentale e la geografia artistica e per rendere il discorso più chiaro vorrei citare quanto scrive Bruno Toscano nella voce Geografia artistica del Dizionario della Pittura e dei Pittori Einaudi: «Inventari, cataloghi territoriali, catasti, atlanti possono costituire uno dei punti di riferimento per una ricerca sostanzialmente diversa che tende a privilegiare nella componente spaziale lo studio degli impulsi, dei fattori umani di cambiamento e in genere le qualità squisitamente dinamiche, anziché gli assetti della topografia artistica».
«Die Kirchen von Siena», a cura di P.A. Riedl e M. Seidel, II volume in 4 tomi, Bruckmann, Monaco, 1992, pagg. 1010, Dm 950.

Una veduta di Siena con il complesso del Duomo a sinistra e la mole della chiesa di San Domenico a destra 
NOMI CITATI

- Benvenuto di Giovanni
- Boisserée, Sulpiz
- Brückmann Verlag
- Einaudi
- Eitelberger von Edelberg, Rudolf
- Heider, Gustav A., Freiherr von
- Lorenzetti, Pietro
- Manetti, Rutilio
- Martini, Francesco di Giorgio
- Matteo di Giovanni
- Peruzzi, Baldassarre
- Preti, Mattia
- Riedl, Peter Anselm
- Sano di Pietro
- Seidel, Max
- Sodoma [Giovanni Antonio Bazzi]
- Toscano, Bruno
- Vanni, Francesco


LUOGHI E ISTITUTI CITATI
- Firenze
o Kunsthistorisches Institut in Florenz
- Siena
o Abbadia all’Arco
o Basilica di San Domenico
o Cappella di San Biagio [Palazzo Arcivescovile]
o Chiesa di San Cristoforo
o Chiesa di San Desiderio [Ristorante San Desiderio]
o Chiesa di Sant’Agostino
o Chiesa di Santa Caterina in Fontebranda
o Duomo [Cattedrale di Santa Maria Assunta]
o Oratorio della Carità
o Oratorio di Sant'Antonio da Padova [Contrada della Civetta]
o Oratorio di Sant'Antonio da Padova [Contrada della Tartuca]
o Oratorio di Santa Caterina del Paradiso [Contrada del Drago]
o Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda [Contrada dell’Oca]

Collezione: Il Sole 24 Ore

Citazione: Enrico Castelnuovo, “Si scava nel cuore di Siena,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/8.