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Medioevo, che cantiere
Stralcio della prefazione redatta da Castelnuovo e Sergi per Tempi, spazi, istituzioni, primo volume dell’opera Arti e storia nel Medioevo, a c. di Enrico Castelnuovo, Paolo Fossati e Giuseppe Sergi, Torino, Einaudi, 2002-2004, 4 voll. L’introduzione offre spunti sui problemi della periodizzazione, sugli spazi, sui tempi e sui caratteri innovativi dell’arte medievale, sottolineando come in questo progetto la storia dell’arte incontri e dialoghi con la storia tout court così da offrire un'indagine ampia e sfaccettata del campo artistico. L’immagine che accompagna l’articolo, un particolare del mese di Ottobre dalle Très Riches Heures du Duc de Berry, è quella scelta per la sovraccoperta di Tempi, spazi, istituzioni.
In occasione della pubblicazione degli ultimi due volumi dell’opera, Castelnuovo e Sergi raccontano l’impresa editoriale in un’intervista rilasciata a «La Stampa» (28 novembre 2004). Una copia di Arti e storia nel Medioevo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Messa a fuoco l'invenzione degli occhiali
Recensione dell’opera: Chiara Frugoni, Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali, Roma-Bari, Laterza, 2001. Castelnuovo mostra tutto il suo interesse per la ricerca di Frugoni sulle origini di alcune delle invenzioni medievali ancora centrali nella vita d’oggi (ad esempio gli occhiali, come anticipa il titolo), anche per la scelta di intrecciare nella ricostruzione non solo fonti scritte, ma anche testimonianze figurative.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Un frammento di Gesù
Recensione della mostra: Le Trésor de Conques (Parigi, Musée du Louvre, 2 novembre 2001-11 marzo 2002), catalogo Monum-Éditions du Patrimoine. Castelnuovo torna sui tesori medievali – il 15 luglio 2001 aveva presentato quello della Sainte Chapelle di Parigi – per descrivere i capolavori dell’abbazia di Sainte-Foy di Conques, raccolti in questa esposizione. L’articolo si apre con un resoconto del viaggio di Bernardo d’Angers in Alvernia, la cui relazione confluita nel Liber miracolorum sancte Fidis resta a testimoniare il fenomeno dell’adorazione delle statue e dei reliquiari, per poi soffermarsi su alcuni dei donatari e dei committenti – gli abati Begone e Stefano – e sul pezzo più celebre di questo tesoro altomedievale, il reliquiario di Santa Fede.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Mostre, ultime lezioni di Haskell
Recensione dell’opera: Francis Haskell, Antichi maestri in tournée. Le esposizioni d'arte e il loro significato, a c. di Tomaso Montanari, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2001. Castelnuovo torna sulle Lezioni Comparettiane, tenute da Haskell alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1999, ripercorrendo le riflessioni dell’autore sulla storia delle esposizioni, in particolare quelle degli antichi maestri, dal XVII secolo sino agli anni Novanta del Novecento (ne aveva preannunciato la pubblicazione il 10 dicembre 2000; queste ricerche sono infine confluite nell’opera postuma The Ephemeral Museum. Old Master Paintings and the Rise of the Art Exhibition, New Haven-Londra, Yale University Press, 2000). L’articolo richiama un precedente ciclo di conferenze pisane di Haskell, punto di partenza per History and its images. Art and the interpretation of the past, New Haven-Londra, Yale University Press, 1993 (I ed. italiana: Le immagini della Storia. L’arte e l’interpretazione del passato, Torino, Einaudi, 1997).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Prima di Jekyll ecco Mr. Drood
Consigli di lettura: nel trafiletto, parte della pagina I libri dell’anno, sono presentati- Charles Dickens, Il Mistero di Edwin Drood, Milano, Bompiani, 2001 (completato da Leon Garfield, introduzione di Edward Blishen; I ed. italiana: Guida, 1983; Rusconi, 1984);
- Orhan Pamuk, Il mio nome è Rosso, Torino, Einaudi, 2001 (traduzione di Marta Bertolini e Şemsa Gezgin; I ed. Benim Adım Kırmızı, İletişim, 1998);
- Carlo Cattaneo, Scritti sulle trasversali alpine, a c. di Fabio Minazzi, Mendrisio, Accademia di architettura-Università della Svizzera italiana, 2001.
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Il grande spessore del pittor Macrinus
Recensione della mostra: Macrino d’Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, (Alba [Cuneo], Fondazione Ferrero, 20 ottobre-9 dicembre 2001) a c. di Giovanni Romano, catalogo pubblicato da Editrice artistica piemontese. Castelnuovo torna sul pittore Macrino d’Alba, su cui si era soffermato in occasione della pubblicazione della monografia di Edoardo Villata (3 settembre 2000), presentando i momenti fondamentali della sua carriera, i principali committenti e le diverse influenze culturali riscontrabili nelle sue opere, per allargare poi lo sguardo all’ambiente artistico di Alba tra XV e XVI secolo.
L’articolo ricorda la Mostra di Macrino d’Alba, tenutasi nel 1935 presso Sala Consiliare del Palazzo comunale di Alba, e alcuni dei primi studi sul pittore:- Giovanni Bistolfi, Macrino d’Alba. Appunti sulla vita e le opere di un pittore piemontese del secolo XV, Torino, Lattes, 1910 (recensita da Roberto Longhi: Macrino d’Alba, «Piemonte», 29 dicembre 1910, riedito in Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, VIII.1, Fatti di Masolino e di Masaccio e altri studi sul quattrocento 1910-1967, Firenze, Sansoni, 1975, p. 180);
- Giovanni Oreste Della Piana, Macrino d'Alba, Torino, Società industriale grafica Fedetto, 1935.
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Più e meno di uno storico dell'arte
In occasione della scomparsa, Castelnuovo offre un profilo di Ernst Gombrich (30 marzo 1909-3 novembre 2001) a partire da alcuni suoi libri letti negli anni Cinquanta su suggerimento di Roberto Longhi: Il Mondo dell’Arte (Mondadori, 1952; I ed. The Story of Art, 1950) e, soprattutto, Art and Illusion. A Study in the Psychology of Pictorial Representation (1960). Proprio questo volume, che ha avuto tanto peso nella stesura del capitolo Visione e rappresentazione di Civiltà nell’arte. Enciclopedia monografica delle arti figurative della serie Aurora-Zanichelli Panorama, lo ha colpito a tal punto da proporne subito la traduzione, in qualità di consulente editoriale presso Einaudi (Arte e illusione. Studio sulla psicologia della rappresentazione pittorica, 1965). Il primo incontro tra i due avviene a pochi anni di distanza, nel 1962 a Torino, durante la conferenza Norma e Forma tenuta da Gombrich alla Biblioteca Filosofica dell’Università.
Il contributo si inserisce in una pagina dedicata allo storico dell’arte: comprende il necrologio redatto da Martin Kemp e un estratto dal testo della sua conferenza tenuta nel 1999 all’Istituto Warburg. Castelnuovo aveva già offerto un ritratto di Gombrich in occasione dell’uscita del libro-intervista di Didier Eribon, Il linguaggio delle immagini (22 gennaio 1995) e, a pochi giorni dalla scomparsa, interviene anche su «La Stampa» (6 novembre 2002).
Una copia delle opere in evidenza è presente nel fondo librario dell’autore, conservato nella Biblioteca Storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Le tentazioni del refettorio
Recensione dell'opera: Costanza Segre Montel e Fulvio Zuliani, La pittura nell'Abbazia di Nonantola. Un refettorio affrescato di età romanica, Nonantola, Comune di Nonantola, Assessorato alla Cultura, 1991. Presentando gli affreschi dell'Abbazia di San Silvestro di Nonantola, tramite le parole di alcuni personaggi illustri – Alcuino di York, san Pier Damiani… – Castelnuovo introduce il ruolo dei refettori nei monasteri benedettini medievali, descrivendoli come spazi di socialità e spiritualità dove l’arredo e la decorazione pittorica contribuivano a ispirare disciplina e raccoglimento nei convitati.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla
Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Beati i poco intelligenti
Recensione dell’opera: Cesare Garboli, Falbalas. Immagini del Novecento, Milano, Garzanti (Saggi blu), 1990; il contributo segue la recensione di Geno Pampaloni: Scrittore prestato alla critica. Falbalas, il cui titolo è tratto dal film di Jacques Becker del 1945, raccoglie saggi su letterati del Novecento italiano, quali Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Sandro Penna, Giovanni Delfini e Roberto Longhi (quest’ultimo contributo riprende Via il genio, via la poesia – del 1969, sulla mostra di Rembrandt al Rijksmuseum di Amsterdam – ampliandolo con una selezione di inediti longhiani). A partire dalla lettura che Garboli offre della pittura, Castelnuovo torna sul rapporto dell’autore con Longhi, presentato come “mago” della critica d’arte (già ne aveva parlato recensendo la Breve ma veridica storia della pittura italiana: La giovinezza del Corsaro Nero).
L’articolo è riedito nella raccolta di saggi La cattedrale tascabile. Scritti di storia dell'arte (Sillabe, 2000, pp. 144-146). -
Iconografia rivoluzionaria
Recensione dell’opera: Christian-Marc Bosséno, Christophe Dhoyen, Michel Vovelle, Immagini della libertà. L'Italia in rivoluzione 1789-1799, Roma, Editori riuniti, 1988 (traduzione di Roberto Della Seta). L’articolo è parte della sezione Un anno di Rivoluzione francese, edita a cura di Bruno Bongiovanni e Marco Revelli in occasione del bicentenario. Sul tema dell’iconoclastia, il ruolo e la diffusione delle immagini Castelnuovo richiama The Power of Images. Studies in the History and Theory of Response di David Freedberg (University of Chicago Press, 1989).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”.