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Titolo: Caricature in soli quattro tratti

Descrizione: Recensione delle esposizioni dedicate allo scrittore e disegnatore svizzero Rodolphe Töpffer (31 gennaio 1799-8 giugno 1846):

  • Les Alpes dessinees par les romantiques genevois ou la reponse aux appels de Rodolphe Töpffer (Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire, 18 aprile-6 ottobre 1996), a c. di Anne de Herdt, catalogo Musée d’art et d’histoire di Ginevra;
  • Rodolphe Töpffer (1799-1846). Aventures graphiques (Ginevra, Musée Rath: 25 aprile-28 giugno 1996; Zurigo, Museum Strauhof: 14 agosto-1° ottobre 1996), catalogo Musée d’art et d’histoire di Ginevra; questa mostra, già tenutasi ad Angoulême (Musée de la bande desinéee), ha poi aperto a Bruxelles (Musée d’Ixelles), Hannover (Wilhelm Busch - Deutsches Museum für Karikatur & Zeichenkunst) e Parigi (Centre Culturel Suisse).

Castelnuovo presenta l’opera grafica dell’artista, mostrando tutto il suo interesse per i disegni tratti dai viaggi alpini, ma soprattutto per l’humor sottile delle strisce illustrate, veri e propri fumetti antelitteram, e per gli studi sulla resa della fisionomia e delle emozioni.
Una copia di questi due cataloghi, nonché degli album di Töpffer (Garzanti, 1973), è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo "Arturo Graf".

Autore: Enrico Castelnuovo

Fonte: Il Sole 24 Ore, anno 132, n. 198, p. 31

Editore: Il Sole 24 Ore; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2024)

Data: 1996-07-21

Gestione dei diritti: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «Il Sole 24 Ore» (Archivio storico dell'Università di Torino)

Formato: application/pdf

Identificatore: Sole_31

Testo: «Il Sole 24 Ore» – Domenica 21 luglio 1996, n. 198, p. 31



RODOLPHE TOEPFFER

Caricature in soli quattro tratti

Due mostre a Ginevra dedicate al disegnatore dallo humour sottile, autore nell’800 di strisce illustrate



di Enrico Castelnuovo
In Arte e illusione, Sir Ernst Gombrich dedica più di una pagina allo scrittore e disegnatore ginevrino Rodolphe Toepffer, l’inventore dei fumetti, apprezzato e incoraggiato da Goethe che ne leggeva gli album con enorme divertimento riposandosi ogni dieci pagine per non rischiare un’indigestione di idee. In Svizzera, Toepffer è un mito, per il centenario della morte Albert Skira ne stampò le Oeuvres completes, i suoi album sono stati pubblicati e ripubblicati e tutto fa credere che Klee li abbia molto amati. In Italia, invece, è poco conosciuto e quando, molti anni fa Livio Garzanti tentò coraggiosamente di pubblicarne in una sorta di facsimile alcuni album, richiudendoli in un ingegnoso astuccio che permetteva di contenerne i diversi formati, la cosa non ebbe alcun successo. È possibile, anzi, probabile e molti indizi lo affermano quotidianamente, che in Italia un certo senso dell’humour sottile e non gridato non sia particolarmente apprezzato né diffuso, comunque, chi lo possiede, lo apprezza e lo coltivava da prima della fine di luglio nella severa Ginevra, dove al Musee Rath potrà visitare un’intelligente esposizione (che proseguirà in seguito per Zurigo, Bruxelles, Hannover e Parigi) dedicata, appunto, a Toepffer. Il quale, qui, nacque nel 1799 e qui morì nel 1846.
Figlio di un pittore abbastanza celebre in città, Wolfgang Adam Toepffer, Rodolphe avrebbe voluto anche lui dedicarsi alla pittura, ma una malattia della vista lo costrinse ad abbandonare il mestiere. Si diede, così, all’insegnamento e aprì un pensionato accompagnando per anni durante le vacanze gli allievi in rousseauiane gite scolastiche (tra il 1825 e il 1842 ben ventisei), fatte a piedi, in battello, in carrozza attraverso la Svizzera, la Savoia, il Piemonte, la Val d’Aosta, fino alla Lombardia al Tirolo, a Venezia, gite che, deliziosamente, descrisse nei suoi Voyages en zigzag. Erano gli anni Trenta dell’Ottocento, anni romantici in cui Alpi sublimi e miti alpestri avevano ampio smercio, ma le Alpi di Toepffer sono montagne domestiche, montagne saggiamente Biedermeier, piene di locande, di acquazzoni, di piccole peripezie, di ostesse e di Carabinieri, di viaggiatori inglesi, di corna di camoscio intagliate e di curiosità minerali gabellate a torto come provenienti dal Monte Bianco. Non si creda, però, che siano le antenate delle Alpi di Tartarin, pur con il suo sottile understatement, Toepffer prende le Alpi molto sul serio e con i disegni fatti nel corso dei suoi viaggi si pone come uno dei creatori del paesaggio alpestre che in quegli anni si svilupperà a Ginevra con Diday e Calame. Dopo l’entrata di Ginevra nella Confederazione, nel 1815, si mobilitano le energie degli intellettuali ginevrini «pour donner au nouveau canton une civilisation nationale», i Voyages en zigzag e le esplorazioni alpine di Toepffer partecipano a questo clima. Toepffer viaggia con la matita in mano e affolla di disegni le pagine del suo carnets che poi, ritornato a Ginevra, riprenderà in album con penna e inchiostro di china, giungendo, infine, a riprodurli sulla pietra litografica e a pubblicarli, stimolato dall’ammirazione che avevano suscitato in chi li aveva visti. Al Cabinet des dessins du Musee d’Art et d’Histoire, una piccola e preziosa mostra risponde a quella del Musee Rath. Si intitola per l’appunto «Les Alpes dessinees par les Romantiques genevois où la reponse aux appels de Rodolphe Toepffer».
Accanto ai viaggi illustrati, nascono le prime storie a fumetti, esempi di quella “litterature en estampes” di cui è’ il fondatore. Nascono, così, l’Histoire de Mr. Jabot, Mr. Vieux-Bois, Mr. Cryptogame e lo stupefacente Dr. Festus. Sono i primi fumetti o, piuttosto – poiché forse non é corretto chiamarli così in quanto le parole non escono dalla bocca dei personaggi –, le prime “bandes dessinees”, le prime strisce illustrate. In Mr. Jabot, la prima storia pubblicata, l’autore spiega così la sua invenzione: «Questo libretto è di natura mista. Si compone di una serie di disegni al tratto autografi. Ognuno di essi è accompagnato da una o due righe di testo. Senza il testo, il significato dei disegni sarebbe oscuro, senza i disegni il testo non avrebbe senso. Tutti insieme formano una sorta di romanzo, tanto più originale in quanto non somiglia più a un romanzo di quanto non somigli a qualcosa d’altro». Di questa “specie di romanzi”, Toepffer è in tutto e per tutto l’autore, con la stessa penna e lo stesso inchiostro scrive i testi e disegna le immagini su un foglio prima di riportarli sulla pietra litografica. Hogarth, molto apprezzato da Toepffer, può essere considerato tra i pionieri della “literature en estampes”, ma le sue storie si svolgono attraverso momenti deputati, in una solenne successione di episodi cruciali, in qualche modo immobili. In Toepffer, tutto è in movimento in sequenze animate da un ritmo incalzante. Un esempio fra i tanti: per fuggire le attenzioni di Elvira e seguire la sua vocazione di entomologo, Mr. Cryptogame s’imbarca su una nave, ma avendo incontrato sulla medesima nave la persona da cui vuole allontanarsi, dopo diverse traversie si getta in mare, seguito da Elvira che lo incalza, seguita a sua volta dal capitano che la vuole salvare, seguito a sua volta dall’equipaggio che vuole salvare il suo capitano, seguito a sua volta da una miriade di animali domestici che vogliono seguire i loro padroni seguiti, a loro volta, per spirito d’imitazione, dai topi fino a che il mare brulica di presenze, mentre la nave rimasta vuota è preda dei pirati algerini. Il tutto in sette scene e poche linee.
Pedagogo, viaggiatore, critico d’arte, scrittore (Sainte-Beuve, un suo grande ammiratore dedicherà un lungo saggio alle Nouvelles genevoises e un altro a Toepffer paesaggista), disegnatore fanatico, caricaturista, Toepffer arriverà a provarsi nella fisiognomica con un Essai de Physiognomonie, meta inevitabile per chi doveva caratterizzare tanti personaggi nelle situazioni più diverse. La sua fisiognomica è totalmente staccata dalla natura o dallo studio accademico e parte dalla constatazione che il profilo più elementare, disegnato nel modo più infantile, pone, immediatamente, il problema dell’espressione che arriva a definirsi e a caratterizzarsi solo attraverso il confronto. Creando nuovi profili, avvicinando o allontanando l’occhio dal naso, riducendolo, avanzando o facendo retrocedere la linea del labbro inferiore, gli effetti cambiano, un volto stolido potrà sembrare più determinato e intelligente. In una parola si tratta di scoprire e isolare i tratti che creano l’espressione, distinguendo i tratti permanenti che definiscono il carattere del personaggio e quelli non permanenti che ne indicano le emozioni. In altre parole, un trattatello innovatore che si prende gioco dei frenologi che in quel tempo cercavano in segni isolati la radice del carattere: accostando una dozzina di profili che hanno tutti in comune la fronte dell’Apollo del Belvedere, si vedrà che non il segno isolato fa l’espressione, ma il rapporto tra di essi.
Fortemente conservatore in politica, ma rivoluzionario nel campo della produzione e della utilizzazione delle immagini, Toepffer scopre, negli anni d’oro del romanticismo la strada della “litterature en estampes”, inventa un nuovo modo di espressione di cui intuisce il grande avvenire, ara per primo un campo «où il y a prodigieusement à moissonner». Un’affermazione che, a centocinquant’anni dalla morte del suo autore, appare profetica.

«Rodolphe Toepffer», Ginevra Museo Rath, fino al 28 luglio poi a Zurigo al Museo Strauhf dal 14 agosto al 1° ottobre. Catalogo Musées de Geneve.
«Le Alpes dessinees par les Romantique genevois où la reponse aux appels de Rodolphe Toepffer», Ginevra, Musée d’Art et d’Histoire, fino al 6 ottobre.

Qui accanto e sotto il titolo alcune delle pagine tratte dall’«Essai de phisyognomie» di Rodolphe Toepffer. Qui sotto, vignette da «Le Docteur Festus» di Toepffer

NOMI CITATI

- Calame, Alexandre
- Diday, François
- Garzanti
- Goethe, Johann Wolfgang von
- Gombrich, Ernst
- Hogarth, William
- Klee, Paul
- Sainte-Beuve, Charles-Augustin
- Skira editore
- Töpffer, Adam
- Töpffer, Rodolphe


LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Alpi
- Bruxelles [Belgio]
○ Musée d’Ixelles
- Ginevra [Svizzera]
○ Musée d'art et d'histoire
○ Musée Rath
- Hannover [Germania]
○ Wilhelm Busch - Deutsches Museum für Karikatur & Zeichenkunst
- Parigi [Francia]
○ Centre culturel suisse
- Zurigo [Svizzera]
○ Strauhof

Collezione: Il Sole 24 Ore

Citazione: Enrico Castelnuovo, “Caricature in soli quattro tratti,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/130.