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Titolo: Il futuro? È nel museo

Descrizione: Intervento sul ruolo del museo tra passato e futuro: dopo una breve introduzione storica, Castelnuovo si sofferma sulle finalità di queste istituzioni, in dissidio tra la conservazione del patrimonio culturale e il ruolo educativo rivolto a un pubblico in crescita esponenziale. Questo contrasto irrisolvibile è già discusso nella tavola rotonda tenuta a chiusura del convegno per i quattrocento anni della Galleria degli Uffizi, segnalato in apertura dell’articolo; Il dibattito è presieduto da Castelnuovo, che porta una riflessione su Il grande museo d'arte in Italia e all'estero alla fine del XX secolo: tradizioni, problemi attuali, prospettive.
Nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”, si conservano le pubblicazioni derivate dal convegno: Gli Uffizi, quattro secoli di una galleria, atti del convegno (Firenze, 20-24 settembre 1982), a c. di Paola Barocchi e Giovanna Ragionieri, Firenze, Olschki, 1983, 2 voll.); Gli Uffizi, quattro secoli di una galleria. Fonti e documenti, Firenze, s.n., 1982.

Autore: Enrico Castelnuovo

Fonte: Tuttolibri, anno 8, n. 328, p. 1 (inserto de La Stampa)

Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)

Data: 1982-10-02

Gestione dei diritti: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)

Formato: application/pdf

Identificatore: Stampa_21

Testo: Tuttolibri – Anno 8, n. 328, p. 1
(supplemento a «La Stampa» del 2 ottobre 1982)


Parliamone

Il futuro? È nel museo


Gli Uffizi festeggiano i loro quattrocento anni con mostre, restauri (la Primavera!), congressi. Se ne è tenuto uno proprio, in questi giorni, c’erano Argan e Haskell, i direttori del Prado, della National Gallery of Arts di Washington, del Rijksmuseum, il sociologo Pierre Bourdieu. Non per celebrare, piuttosto per riflettere insieme sul passato e il futuro della galleria, per fare il punto sulla situazione dei grandi musei d’arte sul declinare di un secolo che si era aperto con le incitazioni incendiarie dei futuristi.
Organismo assai complesso il museo, leggibile in diversi modi dal sociologo e dallo storico dell’arte, dai suoi visitatori e dai suoi addetti, e quanto mai mutevole. Quando nasce, nel Seicento, è un teatro del mondo, un po’ segreto e particolare, dove meraviglie della natura, macchine, opere d’arte sono esposte e confuse tutt’insieme. Poi si specializzerà, perdendo il suo carattere universale, divenendo pubblica collezione di opere d’arte cui illuministi e rivoluzionari conferiranno il compito di educare moralmente e culturalmente i visitatori. «Non ingannatevi cittadini – griderà Jean-Louis David [leggasi Jacques-Louis] – il museo non è una vana raccolta di oggetti di lusso e di frivolezze che non devono servire che a soddisfare la curiosità. Bisogna che divenga una grande scuola».
Durante la rivoluzione industriale sarà inteso come un repertorio universale di modelli per l’artigiano, l’artista, il designer, diventerà poi un tempio, un cenotafio che santifica quello che ospita. Oggi sembra partecipare di quel carisma di cui godeva un tempo l’osservatorio di Greenwich contro cui nell’Agente Segreto di Conrad si tramava un attentato, per provocare un’opinione pubblica unanime nel culto della scienza quanto oggi lo sembra in quello dell’arte.
Dietro questa unanimità apparente si nascondono però contrasti in gran numero che oppongono fra loro scopi funzioni e immagini di questa capitale istituzione del nostro tempo che è il grande museo d’arte. Sono contrasti gravi, apparentemente irresolubili tra il compito di conservare per l’eternità che al museo è attribuito e la funzione educativa che gli è parimenti domandata, tra la fruizione individuale e il numero crescente di visitatori che si affollano nelle sale, tra il rispetto della fisionomia storica delle collezioni e la volontà di ridisporne i pezzi secondo schemi e percorsi espositivi.
Si parla con preoccupazione delle folle che riempiono le sale dei musei, ma, se ci si pensa, si tratta di cifre ridotte se confrontate con le nostre scale attuali. Gli Uffizi ricevono ogni anno un milione e settecentomila visitatori, quattro volte tanto la National Gallery of Arts di Washington, ma in una sola notte quaranta milioni di americani possono seguire la stessa emissione televisiva. Se ci liberiamo dai clichés scopriamo che la funzione di comunicazione di massa del museo è assai limitata.
Occorre ripensare il problema dei musei, e, per preparare l’avvenire, riflettere sulla loro funzione nelle nostre società, sui ruoli che hanno avuto in passato, sulle immagini che se ne sono date. Il museo non è una somma occasionale di opere singole riunite nell’intento di esemplificare il percorso della storia dell’arte, ma un insieme che funziona in quanto tale, che ha proprie leggi, una propria storia, una propria logica.
Non deve essere inteso come asettico deposito di opere selezionatissime, ma come un monumento lentamente costruito da generazioni di uomini, non come consacratore tempio della fama, ma come luogo di incontro di molte vicende ognuna delle quali ha lasciato segni che non dobbiamo cancellare, come luogo d’incontro di molte attese, nessuna delle quali dobbiamo lasciare inascoltata.
Enrico Castelnuovo
[Accompagna l’articolo un’illustrazione senza didascalia] 
NOMI CITATI

- Argan, Giulio Carlo
- Bourdieu, Pierre
- Brown, John Carter
- Conrad, Joseph
- David, Jacques-Louis
- Haskell, Francis
- Levie, Simon Hijman
- Sánchez, Alfonso Emilio Pérez


LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Amsterdam [Paesi Bassi]
o Rijksmuseum
- Firenze
o Galleria degli Uffizi [Gallerie degli Uffizi]
- Greenwich [Regno Unito]
o Osservatorio di Greenwich
- Madrid [Spagna]
o Museo Nacional del Prado
- Washington [Stati Uniti]
o National Gallery of Art

Collezione: La Stampa

Citazione: Enrico Castelnuovo, “Il futuro? È nel museo,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/34.