Michelangelo partiam, partiamo (dettagli)
Titolo: Michelangelo partiam, partiamo
Descrizione:
Pamphlet polemico contro lo sfruttamento delle opere d'arte a fini promozionali, a partire dal caso del Cristo con la croce di Michelangelo (Roma, Santa Maria sopra la Minerva). L’articolo condanna il progetto di condurre l’opera all'esposizione di Saint Louis (The 1984 Louisiana World Exposition), per ornare il padiglione del Vaticano: le polemiche dell’opinione pubblica dovute alla natura della scultura, all’assenza di fini scientifici e alle modalità poco trasparenti dell’operazione, avallata dal ministro dei Beni culturali e ambientali Antonino Gullotti, comportarono l’intervento della Presidenza del Consiglio, che bloccò l’iniziativa. Castelnuovo manifesta posizioni critiche affini a quelle di Giuliano Briganti (La statua rapita. Vaticano e Gullotti volevano portare Michelangelo in Usa, «La Repubblica», 3 maggio 1984, pp. 1-2).
Alla stessa questione aveva già dedicato un articolo su «La Stampa» nel 1982.
Autore: Enrico Castelnuovo
Fonte: Tuttolibri, anno 10, n. 405, p. 1 (supplemento a La Stampa)
Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)
Data: 1984-05-05
Gestione dei diritti:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale
Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)
Formato: application/pdf
Identificatore: Stampa_32
Testo:
Tuttolibri – Anno 10, n. 405, p. 1
(supplemento a «La Stampa» del 5 maggio 1984)
Parliamone
Michelangelo partiam, partiamo
Si leggono notizie straordinarie: come ladri nella notte una ventina di persone aitanti mettono in cassa, nella discreta solitudine di un giorno festivo, una grande statua in una chiesa di Roma. Non si tratta dei soliti ignoti, ma di una squadra di imballatori mandata dal ministero dei Beni Culturali. La chiesa è Santa Maria sopra Minerva, l'opera il Cristo Portacroce di Michelangelo. Sarebbe dovuta partire d'urgenza con il primo aereo per ornare il padiglione del Vaticano all'esposizione di Saint Louis. Tutto questo, si dice, contro i pareri degli esperti consultati e senza avvertire gli uffici competenti: l'ultima parola l'avevano avuta le ragioni politiche.
In extremis tutto è stato bloccato e, speriamo, definitivamente, perché la cosa cominciava a suscitare troppo rumore. Si legge anche che il Cristo non sarebbe dovuto partire solo per gli Stati Uniti, ma che avrebbero dovuto accompagnarlo l'Annunciazione dell'Angelico di Cortona e il Davide di Donatello del Bargello. Il tutto di sorpresa, senza discussione, senza rumore, con un colpo di mano degno di efficientissimi servizi segreti. Il rumore magari ci sarebbe stato, ma quando le opere fossero state già lontane.
In fondo perché no? Ai tempi delle discussioni sullo spostamento dei bronzi di Riace Italo Calvino, rabdomanticamente interpretando il silenzio delle statue suggerì che, certo, ai bronzi viaggiare doveva piacere. Si potrebbe immaginare che quando un primo viaggio finito male ha per conseguenza un soggiorno di venticinque secoli in fondo al mare si possa anche avere qualche perplessità prima di intraprenderne un secondo. Ma forse non sarà stato così. E domani qualcuno dirà che anche il Cristo Portacroce di Michelangelo, poveretto, sempre in piedi con quel peso, non desiderava altro che un po' di vacanza.
La psicologia delle opere d'arte è una scienza imprevedibile e difficilmente controllabile, meno incontrollabile è la psicologia dei politici che ormai vedono nelle opere d'arte dei messaggeri dall'alto potere persuasivo e dal gran valore simbolico. «Non abbiamo petrolio, ma abbiamo delle idee», diceva anni fa uno slogan pubblicitario francese. In Italia non abbiamo petrolio, e forse neanche molte idee, ma abbiamo opere d'arte. E allora mettiamole a fare il loro dovere.
Una volta quando i potenti si spostavano e volevano colpire le immaginazioni di chi li ospitava o semplicemente li incontrava e far sentire il peso del loro patrimonio culturale ed economico avevano escogitato delle «opere d'arte da viaggio», delle opere che si arrotolavano e si trasportavano nei carri insieme ai bagagli e ai viaggiatori. Erano gli arazzi, creati proprio per poter offrire delle decorazioni mobili che permettevano in un fiat di costruire un ambiente prestigioso. Oggi, polistirolo aiutando, si crede che non ci siano limiti alla trasportabilità. E i politici ne approfittano volentieri. Se poi qualcuno protesta o è un provinciale conservatore, o è mosso da interessi corporativi, o forse, semplicemente, non ha inteso l'intimo desiderio delle opere. Partiam, partiamo.
Enrico Castelnuovo
Michelangelo: «Cristo con la croce»
NOMI CITATI
- Beato Angelico [Giovanni da Fiesole]
- Calvino, Italo
- Donatello
- Michelangelo
- Ministero per i Beni culturali e ambientali [Ministero della Cultura]
LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Cortona [Arezzo]
o Museo diocesano del Capitolo
- Firenze
o Museo Nazionale del Bargello
- Roma
o Basilica di Santa Maria sopra Minerva
- Saint Louis [Stati Uniti]
o Padiglione del Vaticano [The 1984 Louisiana World Exposition]
Collezione: La Stampa
Citazione: Enrico Castelnuovo, “Michelangelo partiam, partiamo,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/46.