Attila, il turista (dettagli)
Titolo: Attila, il turista
Descrizione:
Castelnuovo interviene sulla tutela del patrimonio culturale, spronato dai quotidiani nazionali che con grande enfasi avevano ripetutamente denunciato nei primi giorni di maggio il problema del turismo di massa (a Venezia e Firenze) e i danni arrecati dai vandali ai monumenti. Come suggerisce il titolo, l’intervento ribadisce l’urgenza di ragionamenti ben più ampi sulla salvaguardia dei beni culturali, capaci di individuare e affrontare i fattori di rischio (ad esempio l’inquinamento atmosferico delle città che ogni giorno attacca silenziosamente le superfici lapidee).
L’articolo richiama questioni affrontate in altri contributi, come la soluzione di creare delle copie per tutelare i siti più visitati: Castelnuovo aveva già presentato la soluzione della Grotta di Lascaux e della Camera degli Sposi di Mantova, ricostruita a Londra per l’esposizione Splendours of the Gonzaga (nel 1981 aveva recensito la mostra: Fuochi d’artificio dei Gonzaga a Londra; si vedano inoltre: Contro feticci e miti dei capolavori d’arte; Non disturbiamo i bisonti di Altamira).
Autore: Enrico Castelnuovo
Fonte: Tuttolibri, anno 13, n. 550, p. 1 (supplemento a La Stampa)
Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)
Data: 1987-05-09
Gestione dei diritti:
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale
Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)
Formato: application/pdf
Identificatore: Stampa_52
Testo:
Tuttolibri – Anno 13, n. 550, p. 1
(supplemento a «La Stampa» del 9 maggio 1987)
Parliamone
Attila, il turista
Le notizie seguono alle notizie. Sono allarmanti. Il tono è quello dei bollettini di guerra. Venezia, 2 maggio: l’assessore al Turismo decide che per ragioni di sicurezza gli accessi alla città saranno chiusi quando il numero dei turisti presenti supererà le 90 mila unità. Venezia, 3 maggio: contrariamente a quanto previsto in precedenza, il sindaco annuncia che il livello di guardia che determinerà il blocco della città sarà fissato a 50 mila unità. Gli eccedenti presumibilmente saranno messi in quarantena o saranno portati in giro per la bella campagna veneta da pullman che, come aerei quando le piste sono ingombre, aspetteranno il permesso di atterraggio. Firenze, 7 maggio: «La Nazione» intitola drammaticamente la sua terza pagina: «Quando il turismo è selvaggio», con tanto di articolo di fondo che amaramente rampogna: «Ma Firenze tace e sta a guardare?». Lucca, 2 maggio: la tomba di Ilaria del Carretto viene danneggiata da una turba di studenti in visita alla cattedrale. I danni sono limitati: qualche sbocconcellatura sul basamento, su uno dei puttini e sui festoni dove il marmo si è sfarinato. Saranno prese immediate misure.
Pisa, maggio: la statua di Cosimo de’ Medici del Francavilla in piazza dei Cavalieri è celata agli sguardi da un provvisorio involucro che protegge un’impalcatura alzata per permettere il restauro del monumento. Il volto del Duca, colpito da anonima sassata, ha perso un sopracciglio. Pistoia, aprile (comunicazione orale): sul sagrato della romanica chiesa di San Pietro un pallone con cui si esercitano due scolaretti rimbalza con preoccupante frequenza sulle venerande sculture dell’architrave. Stiamo vivendo un interessante psicodramma, si direbbe che si scopra adesso che a un largo consumo corrisponde una larga usura. Ma non si era già parlato del fatto che accanto alla grotta di Lascaux, le cui pitture preistoriche erano messe a repentaglio dall’umido fiato dei visitatori, un’altra ne era stata costruita, fedelmente copiando l’originale, per sostituirla e offrirla alle folle? E alla mostra dei Gonzaga a Londra non era stata esposta una riproduzione della Camera degli sposi che – riportata a Mantova – avrebbe potuto offrire utili servigi (anche qui l’umido fiato...)?
Quanto alle arrampicate sui monumenti e alle sassate, abbondano i documenti molto antichi che si lamentano dei sassi gettati dai garzoni contro i volti diabolici dell’Inferno nel Camposanto di Pisa; altri che intendono scoraggiare chi aveva preso l’abitudine di sparare archibugiate contro le vetrate di una cattedrale gotica per sloggiarne i piccioni. Ora la situazione è diversa: è il numero che spaventa. Ma ci si ricorda quanti visitatori hanno riempito il Museo di Cluny a Parigi il giorno della sua apertura negli Anni Trenta del XIX secolo? Almeno 20 mila. E quanti milioni di persone hanno visitato l’Esposizione internazionale del 1851 a Londra?
È facile dare la colpa ai turisti. Ma se le antiche pietre delle nostre città (Firenze per prima, da Palazzo Strozzi al Bargello, o, appunto, Lucca con la facciata della cattedrale e le sue splendide sculture) si sfaldano, si spaccano e precipitano sui passanti è colpa del turismo o dei fumi della quotidiana circolazione? Sono problemi da pensare e da avviare a soluzione globalmente, senza capri espiatori e senza crociate.
Ma forse un rimedio c’è: ancora una volta lo suggerisce la lettura dei giornali. Roma, 6 maggio: «l generali reclamano la direzione di Castel Sant’Angelo», «Un generale dirigerà il Museo?», e perché non il ministero dei Beni culturali o quello del Turismo? «Ça vous apprendra à vous foutre de l’Armée», dice un vecchio adagio francese.
Enrico Castelnuovo
[Accompagna l’articolo la riproduzione di Piazza San Marco a Venezia, senza didascalia]
NOMI CITATI
- Attila, re degli Unni
- Casellati, Antonio [sindaco di Venezia]
- Francavilla, Pietro
- Ministero dei Beni culturali e ambientali [Ministero della Cultura]
- Ministero del Turismo e dello Spettacolo
- Nazione [La]
- Salvadori, Augusto [assessore al Turismo di Venezia]
LUOGHI E ISTITUZIONI CITATI
- Firenze, Museo Nazionale del Bargello
- Firenze, Palazzo Strozzi
- Londra [Regno Unito], Great Exhibition [1851]
- Londra [Regno Unito], Victoria and Albert Museum
- Lucca, Cattedrale di San Martino, Tomba di Ilaria del Carretto
- Mantova, Palazzo Ducale, Camera degli Sposi
- Montignac [Francia], Grotte di Lascaux
- Parigi [Francia], Musée de Cluny [Musée national du Moyen Âge-Thermes et Hôtel de Cluny]
- Pisa, Camposanto
- Pisa, Piazza dei Cavalieri, Statua di Cosimo de’ Medici
- Pistoia, Chiesa di San Pietro Maggiore
- Venezia
Collezione: La Stampa
Citazione: Enrico Castelnuovo, “Attila, il turista,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/66.