Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Da Longhi a Toesca con un sorriso

Descrizione: Necrologio di Giuliano Briganti (Roma, 2 gennaio 1918-17 dicembre 1992). In poche righe Castelnuovo presenta un profilo del collega, ricordando i suoi maestri Roberto Longhi e Pietro Toesca, con cui si era laureato, e i suoi principali temi di ricerca, il Manierismo e il Barocco. Nella stessa pagina è pubblicato un più ampio intervento redatto da Marco Rosci, intitolato Briganti e i visionari.

Autore: Enrico Castelnuovo

Fonte: La Stampa, anno 126, n. 346, p. 19

Editore: La Stampa; digitalizzazione: Archivio storico dell'Università di Torino (2023)

Data: 1992-12-18

Gestione dei diritti: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Relazione: Inventario del fondo Enrico Castelnuovo, unità archivistica «La Stampa» (Archivio storico dell'Università di Torino)

Formato: application/pdf

Identificatore: Stampa_79

Testo: «La Stampa» – Anno 126, n. 346 – Venerdì 18 dicembre 1992, p. 19



Figlio d’arte

Da Longhi a Toesca con un sorriso



Nel piccolo mondo un po’ spocchioso, un po’ grave, così privo di autoironia, tanto cosciente di sé e fazioso degli storici d’arte italiani Giuliano era un’eccezione. Era la simpatia stessa, il sense of humour, la leggerezza.
Era, in un certo senso, un figlio d’arte: i quadri li aveva avuti negli occhi fin da piccolo, Roberto Longhi era un amico di famiglia, ma aveva anche fatto seri studi universitari sotto la guida di Pietro Toesca. Da questa sua storia gli veniva quel modo semplice e diretto, quello di uno che nella storia dell’arte si era sempre trovato come a casa sua. Della fatica che, come ad ognuno, doveva costargli lo scrivere riusciva, senza parere, negli articoli, nei saggi, nei libri, a cancellare ogni traccia.
Era un eccellente conversatore, ma quando si trattava di occasioni pubbliche sembrava impacciato, intimidito proprio perché sentiva lontano da sé tutto ciò che era ufficiale e pomposo. Conoscitore assai brillante con una larghissima esperienza non rifuggiva dall’affrontare – con interventi esemplari – certi aspetti teorici e definitori tanto frequentati dagli storici dell’arte come quelli del Manierismo o del Barocco senza complicarli all’eccesso, allontanando ogni tentazione di creare categorie, calandoli concretamente, storicamente, nella precisa realtà di un tempo. Aveva vivissimo il senso della qualità e nel ricordare e giudicare personaggi da lui assai lontani una profonda umanità, un ammirevole equilibrio. La sua brusca scomparsa non ci toglie solo un amico e un maestro ma un interlocutore di una specie sempre più rara, un sereno punto di riferimento.
Enrico Castelnuovo



















NOMI CITATI
- Briganti, Giuliano
- Longhi, Roberto
- Toesca, Pietro

Collezione: La Stampa

Citazione: Enrico Castelnuovo, “Da Longhi a Toesca con un sorriso,” Enrico Castelnuovo sulla carta stampata. La Stampa e Il Sole 24 Ore, ultimo accesso il 17 dicembre 2024, https://asut.unito.it/castelnuovo/items/show/95.