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La continuità d'una tradizione
Recensione della mostra: Icônes russes. Galerie Tretiakov, Musée national d’art russe, Moscou (Martigny, Fondation Pierre Gianadda, 18 novembre 1997-18 gennaio 1998), a c. di Ekaterina L. Selezneva, catalogo Fondation Pierre Gianadda. Castelnuovo torna sul tema delle icone russe, già toccato nella presentazione dell'esposizione L’immagine dello spirito (1996), presentando le raccolte della Galleria Tret'jakov di Mosca da cui provengono le opere esposte alla Fondation Pierre Gianadda. Rimane da identificare la rassegna di icone in corso nello stesso periodo a Friburgo, citata in apertura dell’articolo.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Il gran scozzese che riscoprì Ravello
Recensione dell’opera: Francis Nevile Reid, Ravello, a c. di E. Allen e Charles Carmichael Lacaita, presentazione di Gore Vidal, introduzione e note di Antonio Milone, Sarno, Labirinto, 1997. L’edizione italiana del volume di Reid sulla costiera amalfitana, dedicato ai monumenti medievali di Ravello, offre l’occasione a Castelnuovo per presentare il gentiluomo scozzese, il contesto in cui è vissuto e la sua speciale predilezione per quei luoghi.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Il Rinascimento finì sotto processo
Castelnuovo introduce i lettori al dibattito sui “primitivi” e sull’arte del primo Rinascimento nell’Europa della fine del XIX secolo. Il contributo è elaborato a partire dal proprio intervento presentato a maggio al Kunsthistorisches Institut in Florenz, in occasione delle celebrazioni del centenario della fondazione (1897).
Nell’introduzione dell’articolo, a cura della redazione, è menzionato il convegno L’Europa e l’arte italiana (Kunsthistorisches Institut in Florenz, 22-27 settembre 1997): il programma, parte del fondo di Castelnuovo, segnala che egli ha moderato l'ultima sessione dedicata all’architettura e al design nel XX secolo. -
Vermeer e la suocera
Stralci della prefazione redatta da Castelnuovo per l’edizione italiana di: John Michael Montias, Vermeer. L’artista, la famiglia, la città, Torino, Einaudi, 1997. I brani scelti introducono la famiglia dell’artista e il contesto socio-economico delle Fiandre della seconda metà del XVII secolo, per concentrarsi poi sulle ricadute che hanno avuto sulla sua attività. Significativo che l’unico quadro menzionato sia la Diana e le ninfe (Mauritshuis, L'Aia): è ricordata la scelta del proprio maestro Roberto Longhi di porre l'opera in chiusura della Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi (Milano, Palazzo Reale, aprile-giugno 1951) per sottolineare i rapporti di Vermeer con la cultura italiana, questione già introdotta nel saggio giovanile Gentileschi padre e figlia («L’Arte», XIX, 1916, p. 282; riedito da Abscondita con introduzione di Mina Gregori nel 2011).
Accompagna l’articolo un passo del libro di Montias sulla la conversione al cattolicesimo dell’artista, propedeutica al matrimonio con Chatarina Bolnes.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Bisogna leggere dipinti e sculture come fossero libri
Recensione dell’opera: Francis Haskell, Le immagini della storia. L’arte e l’interpretazione del passato, Torino, Einaudi, 1997. Il contributo di Castelnuovo accompagna uno stralcio dal saggio di Haskell intitolato Il Musée des Monuments Français.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Ori e reliquie dai forzieri di Bisanzio
Recensione della mostra: L’Oro di Siena. Il tesoro di Santa Maria della Scala (Siena, Complesso di Santa Maria della Scala, dicembre 1996-febbraio 1997), catalogo Skira Editore, a c. di Luciano Bellosi. Nel presentare alcune delle principali opere, Castelnuovo si focalizza sulle vicende collezionistiche e sul valore simbolico del tesoro di reliquiari acquisiti dal Comune di Siena per l’Ospedale di Santa Maria della Scala alla metà del XIV, evidenziando come questo straordinario nucleo manufatti e legature, per lo più provenienti dalla corte imperiale di Costantinopoli, abbia influenzato la produzione degli artisti senesi.
Una copia del catalogo è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
L'Orsanmichele svelato
Recensione dell’opera: Orsanmichele a Firenze, a c. di Diane Finiello Zervas, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll. La presentazione dell’impresa editoriale, parte della collana Mirabilie Italiae, dà occasione a Castelnuovo di ripercorrere le principali tappe della storia del monumento, focalizzandosi sugli artisti, sui committenti e sulle opere più significative. Sulla collana si era già soffermato per l’uscita dei primi due volumi, La Galleria delle carte geografiche in Vaticano e Il Battistero di San Giovanni a Firenze (recensiti su «La Stampa») e di Il Duomo di Pisa (recensito su «Il Sole 24 Ore»).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Esploratore di insoliti sentieri
Necrologio di Géza de Francovich (Gorizia, 28 agosto 1902-Roma, 24 novembre 1996). -
E sulla via, banditi e gabelle
Recensione dell’opera: Luoghi di strada nel Medioevo. Fra il Po, il mare e le Alpi occidentali, a c. di Giuseppe Sergi, Torino, Scriptorium, 1996.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca Storica d'Ateneo "Arturo Graf". -
Pittori primitivi in Piemonte
Recensione dell’opera: Primitivi piemontesi nei Musei di Torino, a c. di Giovanni Romano, Torino, Fondazione CRT e Cassa di Risparmio di Torino (Arte in Piemonte, 10), 1996. Castelnuovo offre un bilancio degli studi sulla pittura piemontese nel XIV e XV secolo da cui ne è partita la riscoperta, ripercorrendo alcune tra le mostre fondamentali:- Gotico e Rinascimento in Piemonte (Torino, Palazzo Carignano, 1938-1939), a c. Vittorio Viale;
- Valle di Susa. Arte e storia dall'XI al XVIII secolo (Torino, Galleria civica di arte moderna, 12 marzo-8 maggio 1977), a c. di Giovanni Romano;
- Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale (Torino, Palazzo Madama, aprile-giugno 1979), a c. di Enrico Castelnuovo e Giovanni Romano;
- Il tesoro della città. Opere d’arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama (Stupinigi [Torino], Palazzina di caccia, 31 marzo-8 settembre 1996), a c. di Silvana Pettenati e Giovanni Romano.