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Cattedrale d'orgoglio
L’articolo presenta il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, in occasione dell’apertura nel 1986: l’elenco delle più significative opere qui raccolte concede a Castelnuovo di rievocare le vicende degli stessi monumenti della Piazza dei Miracoli da cui provengono. -
Segreti d'artista dal Vasari ai quaderni di Picasso
Consigli di lettura per le prossime festività natalizie:- Selim Omarovič Chan-Magomedov, Aleksandr Rodcenko 1891-1956, a c. di Vieri Quilici, Milano, Idea Books, 1986;
- Fiorella Sricchia Santoro, Antonello e l'Europa, Milano, Jaca Book, 1986;
- Dalla Tradizione all'Archeologia, parte di Memoria dell'antico nell'arte italiana, a c. di Salvatore Settis, Torino, Einaudi, vol. 3;
- Pablo Picasso, Je suis le cahier. I quaderni di Picasso, catalogo della mostra (New York, Pace Gallery, 2 maggio-1 agosto 1986), a c. di Arnold e Marc Glimcher, Milano, Mondadori, 1986;
- Meyer Schapiro, L’arte moderna, Torino, Einaudi, 1986 (I ed. Modern Art, 19. & 20. Centuries. Selected Papers, New York, G. Braziller, 1978);
- La Cappella Sistina. I primi restauri. La scoperta del colore, Novara, Istituto geografico De Agostini, 1986;
- La nuova enciclopedia dell'arte, Milano, Garzanti, 1986;
- John Pope-Hennessy, La scultura italiana del Rinascimento. Saggi, Torino, Allemandi, 1986 (I ed. The study and criticism of Italian sculpture, New York, The Metropolitan Museum, 1980);
- Giorgio Vasari, Le vite de' piu eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri. Nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550, a c. di Luciano Bellosi e Aldo Rossi, Torino, Einaudi, 1986;
- Alessandro Conti, Michelangelo e la pittura a fresco. Tecnica e conservazione della Volta Sistina, Firenze, La Casa Usher, 1986.
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Nell'Italia dei restauri una Venere non fa primavera
Richiamando il recente restauro della Venere di Botticelli, presentato dalla Galleria degli Uffizi il 2 marzo 1987, Castelnuovo offre il suo pensiero sulla tutela dei beni culturali. Sin dal titolo, l’articolo si dimostra critico verso gli interventi non dettati da ragioni strettamente conservative sui grandi capolavori, che attraggono gli sponsor e l’attenzione del pubblico; all’opposto il focus viene spostato sulla salvaguardia di quella parte del patrimonio più ammalorata e dimenticata, che necessiterebbe di interventi urgenti, come il caso del Camposanto di Pisa. Il restauro è illustrato non solo come un’operazione di risanamento, ma come un momento conoscitivo che, tramite l’osservazione diretta, le analisi scientifiche e l’indagine storica, permette di meglio comprendere l’opera e, in ultimo, il suo contesto originale. -
Attila, il turista
Castelnuovo interviene sulla tutela del patrimonio culturale, spronato dai quotidiani nazionali che con grande enfasi avevano ripetutamente denunciato nei primi giorni di maggio il problema del turismo di massa (a Venezia e Firenze) e i danni arrecati dai vandali ai monumenti. Come suggerisce il titolo, l’intervento ribadisce l’urgenza di ragionamenti ben più ampi sulla salvaguardia dei beni culturali, capaci di individuare e affrontare i fattori di rischio (ad esempio l’inquinamento atmosferico delle città che ogni giorno attacca silenziosamente le superfici lapidee).
L’articolo richiama questioni affrontate in altri contributi, come la soluzione di creare delle copie per tutelare i siti più visitati: Castelnuovo aveva già presentato la soluzione della Grotta di Lascaux e della Camera degli Sposi di Mantova, ricostruita a Londra per l’esposizione Splendours of the Gonzaga (nel 1981 aveva recensito la mostra: Fuochi d’artificio dei Gonzaga a Londra; si vedano inoltre: Contro feticci e miti dei capolavori d’arte; Non disturbiamo i bisonti di Altamira). -
Cacciatore d'arte
In occasione dell’apertura del convegno Giovanni Morelli e la cultura dei conoscitori (Bergamo, ex chiesa di Sant'Agostino, 4-7 giugno 1987) e della mostra Giovanni Morelli da collezionista a conoscitore (4 giugno-31 luglio 1987) Castelnuovo tratteggia un profilo del protagonista e del suo metodo d’indagine applicato al riconoscimento delle opere d’arte.
La relazione introduttiva del convegno è tenuta dallo stesso Castelnuovo ed è raccolta nel primo volume degli atti: una copia dell'opera è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”. -
Color Medioevo
Recensione della mostra: Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450 (Siena, Pinacoteca Nazionale, 16 luglio-31 dicembre 1987), a c. di Alessandro Bagnoli, catalogo edito da Centro DI. Ripercorrendo le principali opere, Castelnuovo traccia una piccola storia della scultura lignea dipinta a Siena, dalla metà del XIII secolo alla metà del XV, mettendo in luce i protagonisti, il rapporto tra pittori e scultori e le modalità di produzione delle opere. Nell’articolo è richiamata l’esposizione dedicata alla stessa tematica nel 1949, curata da Enzo Carli: Mostra della antica scultura lignea senese (Siena, Palazzo Pubblico, luglio-settembre 1949), catalogo edito da Electa.
Una copia dei cataloghi di entrambe le mostre (1949 / 1987) è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”.
In occasione della mostra si era tenuta la giornata di studi Momenti della scultura fra Trecento e Quattrocento. Indagini e problemi (Siena, Palazzo Salimbeni, 19 novembre 1987), a cui Castelnuovo ha partecipato presiedendo la sessione pomeridiana. -
Nessun decalogo per l'estate
Enrico Castelnuovo critica l’approccio selettivo verso il patrimonio culturale: anziché suggerire luoghi da visitare o manifestazioni imperdibili per le vacanze estive, espone una serie di questioni già affrontate in Non disturbiamo i bisonti di Altamira. L’articolo denuncia che la cronaca dà spesso spazio a scandali di poco conto, riguardanti le opere più celebri, dimenticando che fattori di rischio come l’umidità del fiato dei visitatori o l’inquinamento atmosferico delle città attaccano giorno dopo giorno i monumenti. L’appello va alle pubbliche amministrazioni di ogni livello, ma anche agli sponsor privati, chiamati a investire maggiori risorse nella pluralità dei musei e nella manutenzione ordinaria, che deve essere capillarmente diffusa e non risolversi in pochi restauri sensazionali. Auspica quindi un passaggio dall’approccio selettivo rivolto al capolavoro a un’attenzione diffusa al patrimonio nel suo complesso, così da ridurre il fenomeno del turismo di massa e favorire una tutela e valorizzazione diffusa. -
Musei in crisi? Problema politico
Enrico Castelnuovo ritorna sulla polemica generata dalle critiche dello storico d’arte Souren Melikian ai musei torinesi, in particolare agli allestimenti e alle guide del Museo Civico di Arte Antica, del Museo Egizio e della Galleria Sabauda (The Secrets of Turin Museums, «International Herald Tribune», 19-20 settembre 1987). L’articolo individua nella scarsità dei finanziamenti ai musei le cause delle mancanze sottolineate da Melikian e definisce il problema come una questione politica: sprona infatti le pubbliche amministrazioni affinché riconoscano queste istituzioni come una priorità, ribadendo posizioni già espresse in altri contributi (Non disturbiamo i bisonti di Altamira e Nessun decalogo per l'estate).
Castelnuovo era già intervenuto sul tema: puntualizza le precedenti dichiarazioni e risponde – senza citarlo – alle critiche del Sindaco di Torino alla Biblioteca Reale, che non aveva concesso di esporre i disegni di Leonardo delle proprie collezioni (Renato Rizzo, Musei senza soldi e fantasia, «La Stampa», 22 settembre 1987, p. 45: «Sono reduce da un lungo viaggio nei musei tedeschi e devo dire che, in confronto, i nostri sono davvero deprimenti. Ma lo sa quanto spendono, in Germania, Stato e Laender (ossia l'equivalente delle nostre Regioni) per queste esposizioni così curate sotto il profilo della presentazione delle opere? Cifre stratosferiche rispetto ai finanziamenti miserabili del ministero per i Beni Culturali italiano che non consente, fra l'altro, neppure di stampare guide decenti dei vari musei»; E il tesoro di Leonardo da Vinci sta chiuso nel buio d'un cassetto, ivi). -
Fragonard, la natura amorosa
Recensione della tappa parigina della mostra: Fragonard (Parigi, Grand Palais: 24 settembre 1987-4 gennaio 1988; New York, Metropolitan Museum of Art: 2 febbraio-8 maggio 1988), a c. di Pierre Rosenberg. L’articolo ripercorre la carriera di Jean-Honoré Nicolas Fragonard (1732-1806), ricostruendone l'alterna fortuna nel corso del XVIII secolo e focalizzandosi, in particolare, sui viaggi in Italia compiuti dal pittore, sulla sua opera grafica e sui soggetti delle opere esposte.
Una copia del catalogo della mostra è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”. -
Un profeta di nome Van Gogh
Castelnuovo commenta la vendita all’asta da parte di Sotheby’s degli Iris di Vincent Van Gogh (11 novembre 1987), soffermandosi sul prezzo raggiunto – 53,9 milioni di dollari – che risulta esorbitante se paragonato con le quotazioni degli altri pittori della stessa generazione, nonché col mancato riconoscimento dell’artista durante tutta la sua vita. Per individuare una possibile ragione, richiama il concetto di “campo artistico” elaborato da Pierre Bourdieu, inteso come il sistema sociale in cui artisti, critici, mercanti d’arte e pubblico interagiscono e concorrono nel giudizio: lo straordinario successo di Van Gogh e il vertiginoso aumento del valore economico delle sue opere sarebbe quindi dovuto all’aura venutasi a creare attorno alla sua figura di genio incompreso.
Nel 1990 l’opera è stata restituita alla casa d’aste dall’acquirente, Alan Bond, e quindi comprata dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles.