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Grande esploratore del Gotico
Necrologio di Giovanni Previtali (Firenze, 4 marzo 1934-Roma, 3 febbraio 1988). A partire dai ricordi personali, Castelnuovo ne traccia un profilo in cui ricorda il loro primo incontro e gli studi con Roberto Longhi e si sofferma sul suo apporto alla storia dell’arte, segnalando le principali pubblicazioni e le ultime mostre. Delle tre esposizioni citate, aveva già pubblicato una recensione su «La Stampa»:- Il gotico a Siena. Miniature, pitture, orificerie, oggetti d’arte (Siena, 1982) e L'art Gothique Siennois. Enluminure, peinture, orfevrerie, sculpture (Avignone, 1983);
- Simone Martini e “chompagni” (Siena, 1985);
- Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450 (Siena, 1987).
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Ora il museo adesca i clienti
Castelnuovo si interroga sul difficile rapporto tra musei ed esposizioni, a partire dalle polemiche nate in occasione del Salon International des Musées et des Expositions (SIME) di Parigi (Grand Palais: 15-20 gennaio 1988). -
Un buon libro d'arte? Non sempre è quello che luccica
Consigli di lettura per le prossime festività natalizie:- Rudolf Wittkower, Allegoria e migrazione dei simboli, Torino, Einaudi, 1987 (I ed. Allegory and the Migration of Symbols, London, Thames and Hudson, 1977);
- Ernst Gombrich, Antichi maestri, nuove letture. Studi sull'arte del Rinascimento, Torino, Einaudi, 1987 (I ed. New Light on Old Masters, London, Phaidon, 1986);
- Federico Zeri, Dietro l'immagine. Conversazioni sull'arte di leggere l'arte, Milano, Longanesi, 1987;
- Maurizio Scudiero, Fortunato Depero. Opere, Trento, Reverdito editore, 1987;
- Ananda Kentish Coomaraswamy, Il grande brivido. Saggi di simbolica e arte, edizione italiana a c. di Roberto Donatoni, Milano, Adelphi, 1987 (I ed. Traditional Art and Symbolism. Selected Papers, a c. di Roger Lipsey, Princeton, Princeton University Press, 1977);
- Otto Pächt, La miniatura medievale. Una introduzione, Torino, Bollati Boringhieri, 1987 (I ed. Buchmalerei des Mittelalters. Eine Einfuhrung, Monaco, Prestel, 1984);
- Pierre Georgel e Anne-Marie Lecoq, La pittura nella pittura, Milano, Mondadori, 1987 (I ed. La peinture dans la peinture, catalogo dell’esposizione, Digione, Musée des Beaux-Arts, 18 dicembre 1982-28 febbraio 1983), Digione, Musée des Beaux-Arts de Dijon, 1983);
- Christopher de Hamel, Manoscritti miniati, Milano, Rizzoli, 1987 (I ed. A History of Illuminated Manuscripts, Boston, David R. Godine, 1986);
- Sylvie Forestier, Marc Chagall. Opera monumentale. Le vetrate, Milano, Jaca Book, 1987;
- Picasso teatro, a c. di Douglas Cooper, Milano, Jaca Book, 1987 (I ed. Picasso e il teatro, Milano, Garzanti, 1967; lo stesso anno è edito in francese e inglese da Cercle d'art);
- Guglielmo Matthiae, Pittura romana del Medioevo, vol. I, Secoli IV-X, aggiornamento scientifico e bibliografia di Maria Andaloro, Roma, Palombi editori, 1987 (I ed. 1965);
- Filippo Titi, Studio di pittura, Scoltura, et Architettura, nelle chiese di Roma, 1674-1763, a c. di Bruno Contardi e Serena Romano, Firenze, Centro Di, 1987.
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Muore il Pantheon del Medioevo
Castelnuovo denuncia il pessimo stato di conservazione degli affreschi e degli apparati scultorei del Camposanto di Pisa: per il loro restauro la Regione Toscana aveva da poco stanziato 400 milioni e una giornata di studi aveva fatto il punto sul prossimo intervento (Le pietre di Pisa. Incontro di studio sul camposanto. Problemi di riassetto museografico, Pisa, Museo dell'Opera del Duomo, 21 novembre 1987). L’articolo ripercorre le vicende del sito, ribadendo il suo valore incomparabile e presentando la stratificazione della sua decorazione, sino alla progressiva “museificazione” – con l’espulsione dei monumenti funebri ottocenteschi – alla fine del XIX secolo. Castelnuovo auspica che siano stanziati i fondi necessari per un progetto di tutela e valorizzazione complessivo, che permetta di salvare e conservare le opere in loco, così da non perdere ulteriormente lo "spessore storico di questo monumento unico" (si fa riferimento alla richiesta di un finanziamento al Fondo per gli Investimenti e l’Occupazione, respinta).
Nell’articolo è citata la mostra Camposanto monumentale di Pisa. Affreschi e sinopie, a c. di Mario Bucci e Licia Bertolini, tenutasi nel giugno 1960 al termine del restauro alle strutture architettoniche del Camposanto.
Nell’archivio di Castelnuovo si conserva il programma della giornata di studi, promossa da Regione Toscana, Comune di Pisa, Soprintendenza per i beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Pisa, Scuola Normale Superiore e Università degli Studi di Pisa: si evince che, oltre a presiedere il comitato scientifico, ha aperto i lavori e moderato la sessione pomeridiana in cui è intervenuto (Per il Camposanto). -
L'ottica di Päct
Profilo di Otto Pächt (1902-1988) in occasione della pubblicazione della raccolta di saggi La miniatura medievale. Una introduzione, Torino, Bollati Boringhieri (Nuova cultura, 4), 1987 (traduzione di Flavio Cuniberto e Christa Pardatscher; I ed. Buchmalerei des Mittelalters. Eine Einfuhrung, Monaco, Prestel, 1984); il contributo accompagna la recensione dell’opera di Giovanni Previtali: La storia in miniatura.
In Pächt Castelnuovo non riconosce solamente uno specialista della miniatura, tema di questa raccolta, ma un punto di riferimento tra gli storici dell’arte del secondo Novecento. Forte della sua posizione di consulente editoriale, già alla fine degli anni Sessanta aveva suggerito a Einaudi di tradurre una prima raccolta di saggi di Pächt (del progetto rimane traccia nel fondo della casa editrice, presso l’Archivio di Stato di Torino; solo nel 2011 Einaudi pubblicherà La scoperta della natura. I primi studi italiani, a c. di Fabrizio Crivello con prefazione di Castelnuovo).
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario dell’autore, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Un profeta di nome Van Gogh
Castelnuovo commenta la vendita all’asta da parte di Sotheby’s degli Iris di Vincent Van Gogh (11 novembre 1987), soffermandosi sul prezzo raggiunto – 53,9 milioni di dollari – che risulta esorbitante se paragonato con le quotazioni degli altri pittori della stessa generazione, nonché col mancato riconoscimento dell’artista durante tutta la sua vita. Per individuare una possibile ragione, richiama il concetto di “campo artistico” elaborato da Pierre Bourdieu, inteso come il sistema sociale in cui artisti, critici, mercanti d’arte e pubblico interagiscono e concorrono nel giudizio: lo straordinario successo di Van Gogh e il vertiginoso aumento del valore economico delle sue opere sarebbe quindi dovuto all’aura venutasi a creare attorno alla sua figura di genio incompreso.
Nel 1990 l’opera è stata restituita alla casa d’aste dall’acquirente, Alan Bond, e quindi comprata dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles. -
Fragonard, la natura amorosa
Recensione della tappa parigina della mostra: Fragonard (Parigi, Grand Palais: 24 settembre 1987-4 gennaio 1988; New York, Metropolitan Museum of Art: 2 febbraio-8 maggio 1988), a c. di Pierre Rosenberg. L’articolo ripercorre la carriera di Jean-Honoré Nicolas Fragonard (1732-1806), ricostruendone l'alterna fortuna nel corso del XVIII secolo e focalizzandosi, in particolare, sui viaggi in Italia compiuti dal pittore, sulla sua opera grafica e sui soggetti delle opere esposte.
Una copia del catalogo della mostra è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”. -
Musei in crisi? Problema politico
Enrico Castelnuovo ritorna sulla polemica generata dalle critiche dello storico d’arte Souren Melikian ai musei torinesi, in particolare agli allestimenti e alle guide del Museo Civico di Arte Antica, del Museo Egizio e della Galleria Sabauda (The Secrets of Turin Museums, «International Herald Tribune», 19-20 settembre 1987). L’articolo individua nella scarsità dei finanziamenti ai musei le cause delle mancanze sottolineate da Melikian e definisce il problema come una questione politica: sprona infatti le pubbliche amministrazioni affinché riconoscano queste istituzioni come una priorità, ribadendo posizioni già espresse in altri contributi (Non disturbiamo i bisonti di Altamira e Nessun decalogo per l'estate).
Castelnuovo era già intervenuto sul tema: puntualizza le precedenti dichiarazioni e risponde – senza citarlo – alle critiche del Sindaco di Torino alla Biblioteca Reale, che non aveva concesso di esporre i disegni di Leonardo delle proprie collezioni (Renato Rizzo, Musei senza soldi e fantasia, «La Stampa», 22 settembre 1987, p. 45: «Sono reduce da un lungo viaggio nei musei tedeschi e devo dire che, in confronto, i nostri sono davvero deprimenti. Ma lo sa quanto spendono, in Germania, Stato e Laender (ossia l'equivalente delle nostre Regioni) per queste esposizioni così curate sotto il profilo della presentazione delle opere? Cifre stratosferiche rispetto ai finanziamenti miserabili del ministero per i Beni Culturali italiano che non consente, fra l'altro, neppure di stampare guide decenti dei vari musei»; E il tesoro di Leonardo da Vinci sta chiuso nel buio d'un cassetto, ivi). -
Nessun decalogo per l'estate
Enrico Castelnuovo critica l’approccio selettivo verso il patrimonio culturale: anziché suggerire luoghi da visitare o manifestazioni imperdibili per le vacanze estive, espone una serie di questioni già affrontate in Non disturbiamo i bisonti di Altamira. L’articolo denuncia che la cronaca dà spesso spazio a scandali di poco conto, riguardanti le opere più celebri, dimenticando che fattori di rischio come l’umidità del fiato dei visitatori o l’inquinamento atmosferico delle città attaccano giorno dopo giorno i monumenti. L’appello va alle pubbliche amministrazioni di ogni livello, ma anche agli sponsor privati, chiamati a investire maggiori risorse nella pluralità dei musei e nella manutenzione ordinaria, che deve essere capillarmente diffusa e non risolversi in pochi restauri sensazionali. Auspica quindi un passaggio dall’approccio selettivo rivolto al capolavoro a un’attenzione diffusa al patrimonio nel suo complesso, così da ridurre il fenomeno del turismo di massa e favorire una tutela e valorizzazione diffusa. -
Color Medioevo
Recensione della mostra: Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450 (Siena, Pinacoteca Nazionale, 16 luglio-31 dicembre 1987), a c. di Alessandro Bagnoli, catalogo edito da Centro DI. Ripercorrendo le principali opere, Castelnuovo traccia una piccola storia della scultura lignea dipinta a Siena, dalla metà del XIII secolo alla metà del XV, mettendo in luce i protagonisti, il rapporto tra pittori e scultori e le modalità di produzione delle opere. Nell’articolo è richiamata l’esposizione dedicata alla stessa tematica nel 1949, curata da Enzo Carli: Mostra della antica scultura lignea senese (Siena, Palazzo Pubblico, luglio-settembre 1949), catalogo edito da Electa.
Una copia dei cataloghi di entrambe le mostre (1949 / 1987) è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d'Ateneo “Arturo Graf”.
In occasione della mostra si era tenuta la giornata di studi Momenti della scultura fra Trecento e Quattrocento. Indagini e problemi (Siena, Palazzo Salimbeni, 19 novembre 1987), a cui Castelnuovo ha partecipato presiedendo la sessione pomeridiana.