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Il rianimator di marmi
Recensione della mostra I Marmi di Lasinio. La collezione di sculture medievali e moderne nel Camposanto di Pisa (Pisa, Museo Nazionale di San Matteo: 30 luglio-31 ottobre 1993), a c. di Clara Baracchini, catalogo SPES; l’articolo traccia un profilo di Carlo Lasinio (Treviso, 10 febbraio 1759-Pisa, 29 marzo 1838), focalizzato sulle iniziative di tutela e di valorizzazione del Camposanto di Pisa da lui promosse in quanto conservatore. In particolare, l’articolo si sofferma sul museo di scultura antica e medievale inaugurato da Lasinio nel Camposanto, dove aveva ordinato le opere già conservate all’interno e nuovi reperti raccolti nei dintorni della città. Castelnuovo era parte del comitato scientifico dell’esposizione, assieme a Paola Barocchi, Antonino Caleca e Roberto Paolo Ciardi.
Una copia del catalogo è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Ora la cattedrale di Wiligelmo è di nuovo bianca
Nicoletta Niola intervista Castelnuovo in occasione della fine dei lavori di restauro della facciata del Duomo di Modena e dell'inaugurazione delle esposizioni Quando le cattedrali erano bianche - Lanfranco e Wiligelmo. Mostre sul Duomo di Modena dopo il restauro (Modena-Nonantola: 21 luglio 1984-prorogata al 31 luglio 1985). Castelnuovo era parte del comitato scientifico, composto da Vito Fumagalli, Adriano Peroni e Salvatore Settis, con la Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici dell’Emilia.
Al tema è anche dedicato l'articolo: Le pietre di Wiligelmo ritrovano un volto dopo ottocento anni, Tuttolibri, 21 luglio 1984, p. 4. -
Il fantastico che apre l'era moderna
Recensione dell’opera: Giuliano Briganti, I pittori dell’immaginario. Arte e rivoluzione psicologica, Milano, Electa, 1977. L’articolo offre una panoramica sulla cultura e sull’arte della cosiddetta “età delle rivoluzioni”, identificando nell’ultimo trentennio del XVIII secolo il momento di svolta in cui affondano le radici dell’arte contemporanea. Apprezzando le posizioni di Briganti, Castelnuovo indica Roma come la capitale cosmopolita più ambita dagli artisti di tutta Europa: qui, lo studio appassionato dell’antichità è punto di partenza per riletture tanto personali da essere difficilmente definibili con l’etichetta Neoclassicismo e che, a ben vedere, hanno comportato la rivoluzione indagata nel volume.
Una copia del volume è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
L'esempio di Le Creusot
Presentazione del Musée de l'Homme et de l'Industrie, l’ecomuseo della comunità urbana di Le Creusot-Montceau-les-Mines presso il dipartimento della Saône-et-Loire. L’articolo si avvicina al tema con taglio storico, narrando l’avvio della fonderia della famiglia Schneider nel XIX secolo, per poi descrivere l’ecomuseo inaugurato negli ex-locali industriali. Castelnuovo identifica come carattere fondamentale di questa tipologia di musei il legame con le comunità e col territorio in cui si installano, augurandosi che quello di Le Creusot possa diventare un modello per il Piemonte. -
Il terzo nome del gatto
Enrica Pagella intervista Castelnuovo in occasione del settantesimo compleanno: ne ripercorre la carriera, dalle prime pubblicazioni all'ultima raccolta di saggi La cattedrale tascabile. Scritti di storia dell'arte (Sillabe, 2000). L'articolo si sofferma sul suo approccio alla disciplina, in particolare sull'interesse per l'aspetto geografico nella ricerca storico-artistica, per la storia sociale dell'arte e per la figura dell'artista nel medioevo, sul magistero di Roberto Longhi e sulla collaborazione con la casa editrice Einaudi. -
I Progenitori nella Tempesta
Recensione dell’opera: Salvatore Settis, La Tempesta interpretata. Giorgione, i committenti, il soggetto, Torino, Einaudi, 1978.
Una copia del volume è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Salviamo le vetrate di Chartres
Recensione della mostra: Le vitrail, art et technique (Parigi, Palais de la Découverte: 16 dicembre 1977-5 settembre 1978, senza catalogo). L’articolo di Castelnuovo, focalizzato sulla conservazione e sul restauro delle vetrate, si ispira a due contributi pubblicati da la «Revue du Palais de la Découverte»: Jean-Marie Bettembourg, La dégradation des vitraux (VI, 53, dicembre 1977); Le vitrail, art et technique (VI, 60, luglio-agosto-settembre 1978).
Nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”, è presente il n. 53 della rivista. -
Miliardi per un frammento di passato
Castelnuovo interviene sulla vendita della collezione Robert von Hirsch da parte della casa d’arte Sotheby's (Londra, 20-27 giugno 1978); il contributo prende le mosse dall’articolo di Mario Ciriello (L’asta del secolo: 30 miliardi, «La Stampa», 29 giugno 1978, p. 3), segnalando i pezzi più significativi e, soprattutto, le acquisizioni da parte dei musei nazionali tedeschi. Prima del trasferimento a Basilea, la collezione, che comprendeva opere già parte del cosiddetto “Welfenschatz”, era conservata a Francoforte sul Meno. Castelnuovo presenta l’onerosa campagna d’acquisti come un’operazione illuminata di risarcimento del patrimonio nazionale tedesco e al contempo critica l'amministrazione pubblica italiana per non essere intervenuta all’asta. A una settimana di distanza è pubblicata una nota di rettifica, in cui l’autore precisa la corretta collocazione di un’opera erroneamente citata (Un frammento di passato, «La Stampa», 21 luglio 1978, p. 7).
Sulla vendita della collezione cfr. The Robert von Hirsch Collection, London, Sotheby Parke Bernet & Co, 1978, 4 voll.; un esemplare è presente nel fondo librario di Castelnuovo, presso la Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
La Svizzera e Venezia
Recensione della mostra: Art Venetienne en Suisse et au Liechtenstein - Venezianische Kunst in der Schweiz und in Liechtenstein (Pfäffikon SZ, Seedamm-Kulturzentrum: 18 giugno-27 agosto 1978; Ginevra, Musée d'art et d'histoire: 13 settembre-5 novembre 1978), a c. di Mauro Natale, catalogo edito da Electa in doppia edizione francese e tedesca. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Pro Venezia, offre una panoramica sull’arte veneta tra XIV-XVIII secolo nelle collezioni e nei musei Svizzeri: passando in rassegna le principali opere, Castelnuovo presenta alcuni casi utili a comprendere come l’arte veneta sia stata recepita dalla cultura elvetica.
Una copia del catalogo è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
I due volti del Settecento
Recensione delle mostre:- Jean-Etienne Liotard, Genf 1702-1789. Sammlung des Musée d'art et d'histoire, Genf (Zurigo, Kunsthaus: 16 giugno-24 settembre 1978, a c. di Renée Loche);
- Johann Heinrich Füssli. 1741-1825 (Ginevra, Musée Rath: 17 giugno-1° ottobre 1978, a c. di Dagmar Hníková).
Una copia di entrambi i cataloghi è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf” (Liotard - Füssli ).