Sfoglia documenti (184 in totale)
-
Le scintille di Watteau
Recensione della mostra: Watteau 1684-1721 (Washington, National gallery of art: 17 giugno-23 settembre 1984; Parigi, Galeries nationales du Grand Palais: 23 ottobre 1984-28 gennaio 1985; Berlino, Castello di Charlottenburg: 22 febbraio-26 maggio 1985), a c. di Pierre Rosenberg. Presentando la tappa parigina dell’esposizione, Castelnuovo segnala quanto siano discordanti i giudizi sui disegni e sulla pittura di Watteau: se l’apprezzamento per la grafica è pressoché incondizionato, parecchie sono invece le riserve verso l’opera pittorica, in particolare sulle tele meno conosciute portate in mostra da Rosenberg. Già i conoscitori che avevano conosciuto il maestro segnalano la sua predilezione per il disegno, di contro a un’insoddisfazione verso la propria pittura; il cattivo stato di conservazione della pellicola pittorica di molte opere, dovuto alla stessa tecnica adoperata e ai successivi restauri, fa sì che oggi siano generalmente meno apprezzate. Per meglio comprendere il pittore, Castelnuovo rimarca la necessità di nuovi studi attenti al teatro e alla letteratura dell’epoca, per meglio comprendere i soggetti abitualmente rappresentati, e alla storia del gusto e del costume della società francese dell’epoca, che tanto invece lo aveva apprezzato.
Una copia del catalogo è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Castelnuovo: io suggerisco
Consigli di lettura per le prossime festività natalizie: nel trafiletto, parte di una pagina dedicata alle strenne natalizie, sono presentati- L'uso dei classici, parte di Memoria dell'antico nell'arte italiana, a c. di Salvatore Settis, Torino, Einaudi, vol. I;
- Bibliografia, repertorio, statistiche, parte dell'Enciclopedia Europea, Milano, Garzanti, vol. XII;
- Svetlana Alpers, Arte del descrivere. Scienza e pittura nel Seicento olandese, Torino, Bollati Boringhieri.
Insieme a Luciano Berti, Pierluigi De Vecchi e Mauro Natale, Castelnuovo aveva elaborato il piano editoriale della sezione storico-artistica dell’Enciclopedia europea, edita da Garzanti tra 1976 e 1984. Del volume di Alpers, aveva scritto la prefazione all’edizione italiana: una copia dell’opera è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. Tutte le opere menzionate nell’articolo sono edite nel 1984.
-
La verità dei pittori
Castelnuovo sottolinea come il contesto in cui gli artisti vivono li ispiri e influenzi i loro “schemi rappresentativi”: per illustrare questa tesi, sono portate ad esempio le illustrazioni del Paradiso perduto di John Martin (1789-1854), dove il tunnel di Londra sotto il Tamigi diventa il modello per le tenebrose caverne, e le scene bibliche del pittore olandese Frans Post (1612-1680), in cui la flora e la fauna si presenta affine a quella copiata durante la spedizione in Brasile promossa da Maurizio di Nassau. Questo caso introduce la seconda questione toccata nell’articolo, la pittura come strumento per conoscere il mondo e registrare la “realtà” nell’Olanda del XVII secolo.
Sono citati un convegno tenutosi a Rotterdam (Arte, tecnica e società, da identificare), in cui Castelnuovo era intervenuto su Martin e il rapporto tra arte e rivoluzione industriale e la monografia di Svetana Alpers, Arte del descrivere. Scienza e pittura nel Seicento olandese, di cui aveva curato la prefazione (Bollati Boringhieri, 1984; I ed. The Art of Describing. Dutch Art in the Seventeenth Century, 1983). Una copia dell’opera è presente nel suo fondo librario, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”. -
Sulla testa di Durbè
Pamphlet polemico sulla direzione del Ministero dei beni culturali e ambientali: Castelnuovo accusa il Consiglio d’amministrazione per la mancanza di trasparenza e l’arbitrarietà nella gestione degli spostamenti di sede dei soprintendenti, che spesso non considerano i legami col territorio e i progetti in corso (è portato ad esempio il trasferimento di Liliana Mercando dal Museo Archeologico di Torino, in corso di riallestimento). L’intervento prende le mosse dalla destituzione di Dario Durbè dalla carica di soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, a seguito dello scandalo dei falsi Modigliani di Livorno, ricordando all’opposto il caso del direttore generale Guglielmo Triches, coinvolto in scandali valutari ma non rimosso dall’incarico al Ministero.
Segue una lettera di risposta invita al quotidiano dall'ex-direttore della Rai di Torino Giovanni Viarengo, fortemente critica contro l’operato di Durbé, e un secondo intervento di Castelnuovo, che meglio puntualizza le sue posizioni.
L’articolo è richiamato nel question time della seduta pomeridiana del Senato del 14 novembre 1984, nell’interrogazione avanzata da Olindo Del Donno al ministro dei Beni culturali e ambientali. -
Computer artista
Panoramica sull'applicazione delle tecnologie informatiche alla ricerca nel campo della storia dell'arte, in occasione del Second International Conference on Automatic Processing of Art History Data, patrocinato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dal J. Paul Getty Trust (Pisa, Palazzo dei Cavalieri, 24-27 settembre 1984). La prima edizione, First International Conference on Automatic Processing of Art History Data and Documents, si era tenuta nel 1978, promossa dall’Università di Siena, dalla Scuola Normale Superiore, dall’Istituto centrale del catalogo e della documentazione, dal Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico e dal CNR (Pisa, Palazzo dei Cavalieri, 4-7 settembre 1978, atti in 2 voll. editi nel 1978).
Sono citate le pubblicazioni edite a corredo della seconda edizione della conferenza, che censiscono a livello internazionale i progetti informatici attivi nel campo della storia dell’arte:- Census. Computerization in history of art, a c. di Laura Corti, Pisa-Los Angeles, Scuola Normale Superior-The J.Paul Getty Trust, 1984;
- SN/G. Report on Data Processing Projects in Art, a c. di Laura Corti, Pisa-Los Angeles, Scuola Normale Superior-The J.Paul Getty Trust, 1988 (2 voll.: Projects; Indexes).
-
Impressionisti sul Lemano
Recensione della mostra: L'Impressionnisme dans les collections romandes (Losanna, Fondation de l'Hermitage: 17 giugno-21 ottobre 1984), a c. di François Daulte. Passando in rassegna le principali opere, Castelnuovo evidenzia che l’esposizione non offre nuovi apporti nè agli studi sull’impressionismo, nè alla ricostruzione del gusto collezionistico nella Svizzera romanza; sono segnalate altre mostre dedicate allo stesso tema: Capolavori impressionisti e postimpressionisti dai musei sovietici. Collezione Thyssen -Bornemisza (Lugano, Villa Favorita: 14 giugno-13 ottobre 1983); Chefs-d'oeuvre des collections suisses de Manet à Picasso (Losanna, Palais de Beaulieu; 1° maggio-25 ottobre 1964). -
Scoprire Genova di Simon Boccanegra
L’articolo presenta il Museo di Sant'Agostino di Genova, riaperto nel 1983 dopo il restauro curato dallo studio Albini-Helg-Piva e il riordino operato dalla direttrice Ida Maria Botto, a cui si deve il catalogo (Museo di scultura e architettura ligure di Sant'Agostino, Genova, Museo di S. Agostino, 1985); Castelnuovo traccia una panoramica del contesto artistico genovese tra XIII e XIV secolo a partire dalle opere conservate nel museo, sottolineando come questa collezione, nuovamente fruibile, apra potenziali piste di ricerca sulla storia artistica della città. -
Le pietre di Wiligelmo ritrovano un volto dopo ottocento anni
L’articolo presenta il restauro alla facciata del Duomo di Modena, condotto da Uber Ferrari, e annuncia l’esposizione Quando le cattedrali erano bianche - Lanfranco e Wiligelmo. Mostre sul Duomo di Modena dopo il restauro, inaugurata per illustrare i risultati del cantiere (Modena-Nonantola: 21 luglio 1984-prorogata al 31 luglio 1985; comitato scientifico composto dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici dell’Emilia, Enrico Castelnuovo, Vito Fumagalli, Adriano Peroni e Salvatore Settis; titolo tratto dal saggio di Le Corbusier, Quand les cathédrales etaient blanches, Parigi, Plon, 1937). La mostra contava di sei parti allestite in diverse sedi: Lanfranco e Wiligelmo: il Duomo di Modena (Palazzo municipale), I restauri del Duomo di Modena 1875-1984 (Galleria civica), Arredi preromanici e Percorso Romano (Museo lapidario estense), Il Duomo di Modena: arte e fede (Chiesa di San Giovanni Battista) e Il complesso abbaziale di Nonantola (Palazzo municipale e Abbazia di Nonantola). Della prima parte, dedicata a Lanfranco e Wiligelmo, Castelnuovo coordinò le sezioni Il Cantiere (con Alessandro Peroni) e Scultura.
Nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”, si conservano i cataloghi dell’esposizione:- Lanfranco e Wiligelmo. Il Duomo di Modena, Modena, Franco Cosimo Panini, 1984;
- I restauri del Duomo di Modena 1875-1984, a c. di Cristina Acidini Luchinat, Luciano Serchia, Sergio Piconi, Modena, Franco Cosimo Panini, 1984;
- Il Duomo di Modena. Atlante fotografico, a c. di Marina Armandi, fotografie di Cesare Leonardi, Modena, Franco Cosimo Panini, 1985;
- Il Duomo di Modena. Atlante grafico, a c. di Adriano Peroni, rilievi architettonici e topografici di Giancarlo Palazzi, rilievo fotogrammetrico di Lamberto Ippolito, Modena, Franco Cosimo Panini, 1988.
Al tema è anche dedicato l'articolo: Ora la cattedrale di Wiligelmo è di nuovo bianca, «Il Giornale dell’Arte», anno 2, n. 14, 21 luglio 1984, pp. 9-10 -
Conosci il Paese dei musei chiusi?
Pamphlet polemico sulla situazione dei musei italiani: puntando il dito contro gli amministratori di Stato, Regioni e Comuni, Castelnuovo denuncia il problema degli orari di apertura ridotti e delle chiusure, spesso a tempo indeterminato, dovute alla carenza di personale e alle condizioni precarie degli edifici. All’articolo risponde con una lettera al quotidiano Mariano Guzzini, assessore alla Cultura della Provincia di Ancona, sostenendo le iniziative promosse dagli enti locali del suo territorio di contro alla situazione del Museo Nazionale Archeologico di Ancona, all’epoca ancora chiuso dopo il terremoto del 1972.
-
Il principe Zeri
Ritratto di Federico Zeri (1921-1998), in occasione della pubblicazione della Festschrift a lui dedicata per il sessantesimo compleanno: Scritti di storia dell'arte in onore di Federico Zeri, Milano, Electa, 1984, 2 voll.
Una copia dell’opera è presente nel fondo librario di Castelnuovo, conservato dalla Biblioteca storica d’Ateneo “Arturo Graf”.